In Norvegia il 97 per cento delle auto che si vendono, praticamente tutte, sono elettriche. E ormai le auto in circolazione fornite di questa tecnologia hanno superato quelle a benzina e a metano. Tra i risultati più clamorosi di questa cambiamento di paradigma, iniziato soltanto nel 1995 (con il lancio della City Bee prodotta dalla Pivco), c’è il traguardo delle “emissioni zero” che la Norvegia taglierà con dieci anni d’anticipo rispetto alla scadenza prevista del 2025.
Ma come ha fatto questo paese del nord Europa a diventare il regno dell’auto elettrica? Quali sono le chiavi che hanno consentito di convincere milioni di automobilisti, laddove le immatricolazioni di auto elettriche stanno subendo crolli verticali in tutti i paesi dell’Unione?
La Norvegia, pur essendo un grande produttore di petrolio, il più grande in Europa occidentale, ha scommesso sulle nuove energie, per la mobilità, già da molti anni. E ha cambiato la presenza dell’auto all’interno dei suoi confini nazionali. Già nel 2017, infatti, il 40 per cento delle nuove immatricolazioni di auto ha riguardato un mezzo con tecnologia elettrica e al boom dell’auto elettrica, costruito nel tempo con molta continuità, ha corrisposto anche il cambio di paradigma sulle fonti energetiche, tanto che oggi il 90 per cento dell’energia prodotta nel paese viene da fonti idroelettriche.
Il secondo perno che spiega il primato della Norvegia riguarda gli incentivi. Il ragionamento del governo norvegese, anche in questo caso con una scelta politica maturata nel tempo, è stato molto semplice: gli incentivi devono fare in modo che per un consumatore il costo di un’auto elettrica diventi pari, se non inferiore, al prezzo di un’automobile a diesel oppure a benzina. E così è stato. I generosi incentivi per l’auto elettrica sono stati finanziati dalle vendite del petrolio estratto in Norvegia.
Infine, ci sono altri incentivi che non riguardano l’acquisto ma il ciclo vitale dell’auto elettrica. Nelle città norvegesi, innanzitutto nella capitale Oslo, ci sono perfino stazioni di rifornimento con corsie privilegiate per l’elettrico e parcheggi riservati a questo tipo di automobili. L’auto elettrica in Norvegia non paga l’Iva e non esiste bollo. Ha una sua targa speciale, con sigla EL, e con questa può parcheggiare gratuitamente ovunque, utilizza le corsie preferenziali degli autobus, attraversa il Paese senza pagare pedaggi autostradali. Passa dalla terraferma alle isole, attraversando tunnel e salendo sui traghetti, sempre e solo gratis. Anche il rifornimento è molto conveniente. Ci sono 8mila punti di ricarica in tutto il Paese (circa 1.000 solo a Oslo, la capitale mondiale dell’auto elettrica) e quelli pubblici sono gratuiti. Ma anche se fai il pieno da casa, in piena notte, non lo paghi più di 15 centesimi ogni 10 chilometri.
Il prossimo passo è quello decisivo. Riuscire, nonostante un fisiologico allentamento degli incentivi, a trasformare l’auto elettrica da prodotto per una ristretta classe di “consumatori verdi”, a vettura di massa, per tutto il popolo degli automobilisti.
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