aVOID TINY HOUSE
E’ possibile vivere in modo confortevole in soli 9 metri quadrati? La risposta è sì, e ce lo dimostra l’architetto pesarese Leonardo Di Chiara, che con la sua aVOID Tiny House sperimenta ogni giorno un nuovo modo di vivere: leggero, mobile, ecosostenibile e adatto ad ogni tipo di spazio. Il punto focale della sua ricerca è tutto lì, nel tentativo di offrire una risposta alla sempre maggiore richiesta di alloggi quando lo spazio comincia a scarseggiare per colpa di urbanizzazione, edilizia selvaggia, città sempre più grandi e congestionate.
Il lavoro di De Chiara prende le sue mosse quando, da adolescente, si rende conto che, nella sua cameretta in casa dei suoi genitori, aveva tutto ciò di cui avesse bisogno: pochi metri quadri a rappresentare il suo spazio vitale. E allora, spingendo il suo sguardo un po’ più in là, pensa bene di ribaltare il concetto di spazio ridotto: da problema ad opportunità.
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TINY HOUSES COSA SONO
Da studente di architettura, quindi, comincia a interessarsi al concetto di Tiny Houses, le case molto diffuse in paesi come gli USA che racchiudono in pochi metri quadrati tutti i comfort e le necessità per vivere. Non sono rare le storie di uomini e donne che decidono di sbarazzarsi del superfluo, vendere case enormi e liberarsi di tutto ciò che ci sembra fondamentale ma di cui in fondo possiamo fare a meno. Un concetto minimalista che abbraccia un vero e proprio stile di vita: meno stanziale, più mobile, contemporaneo.
Il progetto di Leonardo Di Chiara si muove lungo le direttrici della mobilità e della sostenibilità quasi totale, l’autosufficienza. La sua aVOID è una casetta costruita con delle ruote: è concepita per poter essere posizionata ovunque ci sia la possibilità e lo spazio, e soprattutto per non richiedere l’utilizzo di manodopera specializzata. Leonardo l’ha fabbricata addirittura a partire da materiali che ha recuperato in giro per cantieri e ditte di edilizia.
Nella storia professionale di Di Chiara è stato fondamentale il suo incontro con l’architetto berlinese Van Bo Le-Mentzel, che dopo essersi fatto conoscere per aver progettato la «casa in un metro quadro», ha deciso di raggruppare intorno alla sua persona progettisti, designer ed architetti interessati alle Tiny Houses, fondando la Tiny House University.
Attualmente Di Chiara sta portando in giro per l’Italia il suo concetto di abitare sostenibile, aprendo le porte della sua piccola casa, facendola visitare “ma senza scarpe”, come ammonisce chiunque voglia entrare a capire come può lo spazio vitale di un ragazzo di 27 anni essere racchiuso in 9 metri quadrati. Leonardo rassicura tutti, mostrando mobili componibili, dalla molteplicità di usi: il letto che diventa divano e, ribaltato, il tavolo da pranzo invece si trasforma in un letto per accogliere gli ospiti, la piccola cucina multifunzione. «Non voglio sprecare spazio, né cibo, e con un’amica chef sto sperimentando ricette da poter preparare in una Tiny House» racconta Di Chiara. Avere meno non sembra disturbarlo: meno cose, meno spazio, meno disordine, meno confusione. Anzi, per lui è un’opportunità per vivere meglio.
(L’immagine in evidenza e la foto del testo sono tratte dalla pagina Facebook del progetto aVOID Tiny House)
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