Da alcuni anni la Coca Cola continua saldamente a conservare un orribile primato: è l’azienda che più inquina nel mondo con la plastica. Un rifiuto su dieci di questo materiale è marcato dalla multinazionale americana, che aveva promesso di ridurre del 25 per cento le sue confezioni di plastica entro 2030. Impegno poi, improvvisamente, cancellato.
La recente classifica aggiornata arriva da Break Free from Plastic, un’organizzazione nata nel 2016 che coinvolge circa 11.000 volontari nel mondo di 3.000 associazioni ambientaliste, ed è specializzata proprio nella lotta contro l’invasione della plastica. Lo studio, pubblicato su Science Advance, vede alle spalle della coca Cola, tra i grandi inquinatori industriali, PepsiCo, Nestlé, Danone, Altria (la società madre di Philip Morris USA), Bakhresa, Wings, Unilever, Mayora Indah, Mondelez international, Mars, Salim e Philip Morris International.
C’è da notare, guardando questa classifica, che in testa ci sono in primo luogo grandi gruppi industriali americani, che dopo la vittoria di Donald Trump alle presidenziali si sentono più protetti rispetto all’imperativo di modificare imballaggi e contenitori a base di plastica. E anche per questo, probabilmente, sono saltate tutte le possibilità di un accordo internazionale per la riduzione della plastica.
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