Venezuela, continua la crisi umanitaria: 3,2 milioni di bambini hanno bisogno d’aiuto

A lanciare l’allarme è il direttrice generale dell’Unicef, Henrietta Fore, secondo la quale sono necessari 70 milioni di dollari entro la fine dell'anno. Per l’agenzia delle Nazioni Unite, in 900mila hanno bisogno di assistenza umanitaria, un milione non va a scuola, e 1,3 milioni di bambini e adolescenti hanno bisogno di servizi di protezione

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La crisi politica incominciata nel gennaio 2019 in Venezuela continua a far peggiorare le condizioni di vita degli abitanti del Paese, colpendo principalmente le fasce più deboli. A causa dell’instabilità politica e istituzionale, oltre tre milioni di bambini hanno bisogno di aiuti umanitari per sfamarsi, ma anche per curarsi e istruirsi. Lo denuncia l’Unicef, secondo il quale oltre 900mila minori rischiano la malnutrizione, 1,3 milioni di bambini e adolescenti hanno bisogno di servizi di protezione e un milione non va a scuola. Per far fronte a questa grave emergenza, secondo l’agenzia delle Nazioni unite, sono necessari 70 milioni di dollari entro la fine dell’anno.

BAMBINI VENEZUELA AIUTI UMANITARI

“Circa 3,2 milioni di bambini in Venezuela – ha spiegato la direttrice generale dell’Unicef Henrietta Fore – hanno bisogno di aiuti umanitari, poiché le condizioni in tutto il paese continuano a peggiorare”. A tal proposito, ha detto Fore, “stiamo intensificando il nostro lavoro per aiutare i bambini e le famiglie che lottano contro la carenza di cibo e l’accesso limitato a servizi essenziali come l’assistenza sanitaria, l’acqua potabile e l’istruzione”.

Dall’inizio della crisi, l’Unicef ha inviato nel Paese quasi 200 tonnellate di aiuti, che però sono ancora ben lontani dal quantitativo necessario per uscire dall’emergenza.

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CRISI UMANITARIA VENEZUELA

Oltre alla crisi umanitaria che affligge i più piccoli, denuncia l’Unicef, 4,3 milioni di persone in tutto il Venezuela non hanno accesso ad acqua potabile sicura. Anche a causa di questa carenza, che ha portato un crollo delle condizioni igieniche, è aumentata la diffusione di diverse malattie come la malaria e la febbre gialla ma anche la difterite e il morbillo. Oltre ad un adeguato accesso all’acqua potabile, urge anche una nuova campagna vaccinale.

Già nel mese di giugno Paloma Escudero, capo della comunicazione dell’Unicef, si era detto preoccupato per “l’attuale situazione nel Paese, che ha aumentato la vulnerabilità di molti bambini, annullando diversi decenni di passi avanti e progressi”. Secondo le stime Onu, tra il 2014 ed il 2017 è aumentata del 50% la mortalità infantile, dato che dopo un anno di crisi è destinato a salire drammaticamente. Ad aggravare il quadro è lo stato della Sanità nel Paese che Escudero definisce “drammatica“. “Molti medici ed infermieri – ha spiegato – hanno abbandonato il Paese e i centri medici funzionano al minimo della loro capacità per mancanza di farmaci. Mentre la mancanza di pezzi di ricambio ha paralizzato le ambulanze”.

CRISI VENEZUELA

La crisi in Venezuela è iniziata a seguito delle elezioni presidenziali del 2018, fortemente contestate e considerate irregolari dalle opposizioni e da diversi Paesi stranieri. Dopo l’insediamento del presidente uscente Nicolás Maduro, l’Assemblea nazionale e il parlamento, controllato dall’opposizione, ha dichiarato invalide le elezioni e ha nominato Juan Guaidó presidente del Venezuela ad interim. Ad oggi però non si è ancora arrivati a una soluzione di una crisi che rischia di trasformarsi in guerra civile.

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