Pupazzi di Pinocchio: chiude l’ultimo artigiano

Si chiude, con l’ennesimo spreco, una delle storiche tradizioni del nostro artigianato. I personaggi in legno di una favola immortale

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Pinocchio è uno dei simboli dell’Italia nel mondo, una vera icona del nostro Paese. Anche per le sue caratteristiche di personaggio buffo quanto bugiardo, simpatico ma inaffidabile. E la favola di Pinocchio continua a incantare milioni di bambini, come se fosse stata scritta ieri.

CHIUDE LA BOTTEGA DI PINOCCHIO

Accanto alla letteratura, nel mito di Pinocchio si era sviluppato in Italia un artigianato di grande qualità, basato sulla costruzione di pupazzi in legno. Purtroppo, questo enorme patrimonio è andato perduto, sprecato, pezzo dopo pezzo, e ha chiuso anche l’ultima bottega di Pinocchio, la Bartolucci di Belvedere Fogliense a Tavullia.

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FRANCESCO BARTOLUCCI E LA FABBRICA DI PINOCCHIO

Francesco Bartolucci e la moglie Mariagrazia Stocchi erano riusciti a costruire un vero impero con i loro pupazzi artigianali in legno. Con punti vendita in diverse zone d’Italia (da Roma a Firenze) e con vendite che andavano dai paesi arabi agli Stati Uniti, dalla Russia alla Spagna. Poi è arrivata la crisi. Inarrestabile per due fattori: la concorrenza cinese, assolutamente insostenibile, sia sulla lavorazione sia per i costi della manodopera; e l’aumento dei prezzi delle materie prime. Allo stesso tempo le vendite sono crollate, anche per effetto del coronavirus, e i pupazzi in legno made in Italy non hanno avuto il mercato necessario per reggere. E così scompare un altro pezzo del nostro migliore artigianato.

Le immagini sono tratte dalla pagina Facebook di Bartolucci

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