BeadRoots: il progetto che consente alle piante di trattenere più acqua

Un aiuto agli agricoltori contro la siccità. Il team dell’azienda è formato da esperti in biotecnologia e in ingegneria dei tessuti

BeadRoots

BeadRoots è una startup che ha sviluppato una soluzione per aiutare gli agricoltori ad affrontare i periodi di siccità. La chiave di questa innovazione risiede nei polimeri naturali superassorbenti che permettono di trattenere più acqua nelle radici delle piante, migliorando così la resa agricola e la qualità dei prodotti coltivati, anche in condizioni di stress idrico.

Il team di BeadRoots è composto da esperti in biotecnologia, ingegneria dei tessuti e strategie di business, che hanno unito le proprie competenze per creare una soluzione eco-sostenibile, efficace e innovativa. Angela Bonato, biotecnologa specializzata in ingegneria dei tessuti e polimeri con un PhD all’ETH di Zurigo, è l’esperta tecnica del gruppo. Valerio de Luca, business strategist con un PhD in Innovation Engineering e un MBA presso ESCP Europe, oltre che professore di Economia Aziendale, apporta la visione strategica necessaria per sviluppare e implementare il business model. Infine, Paolo Pezzolla è lo specialista in ritenzione idrica, il cuore della tecnologia di BeadRoots.

Come funziona il progetto

La soluzione proposta da BeadRoots si basa su polimeri naturali che trattengono l’acqua nel suolo, rendendola disponibile per le piante nei momenti di siccità. Questi polimeri sono completamente biodegradabili ed eco-compatibili, in quanto derivati da materiali naturali senza l’aggiunta di precursori sintetici. In altre parole, i prodotti BeadRoots non lasciano alcuna traccia nel terreno, rispettando l’ambiente e contribuendo a mantenere il suolo fertile.

Quando questi polimeri vengono aggiunti al terreno, assorbono e trattengono l’acqua, che viene poi rilasciata lentamente a beneficio delle radici delle piante. In questo modo, le colture riescono a sopravvivere meglio anche durante i periodi di scarsità idrica, aumentando la loro resistenza alla siccità. Inoltre, una volta che i polimeri si degradano, si trasformano in nutrienti per le piante, contribuendo a una crescita più rapida e sana.

Il progetto è candidato al Premio Non Sprecare 2024, nella sezione Istituzioni. Per candidare i vostri progetti, seguite le istruzioni fornite qui.

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