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BENEFICI DEL BETACAROTENE
Per poter funzionare correttamente, mantenendosi sano e in forma, il nostro organismo necessita di un ricco insieme di nutrienti di cui fanno ad esempio parte le proteine, le vitamine e i sali minerali. Accanto a questi elementi, esistono anche delle sostanze che, pur non essendo classificate come nutrienti essenziali, svolgono tuttavia un ruolo altrettanto importante per la nostra salute. È il caso dei carotenoidi, ovvero pigmenti vegetali di natura lipidica che si contraddistinguono per il loro colorito rosso, arancione e giallo. Appartiene alla famiglia dei carotenoidi anche il betacarotene. Scopriamo le sue proprietà e i motivi per cui una sua assunzione quotidiana è raccomandata per il benessere del corpo.
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CHE COSA È IL BETACAROTENE
Il betacarotene è un pigmento vegetale precursore della vitamina A e per questo motivo è noto anche con il nome di provitamina A. Come tutti i carotenoidi, il betacarotene è liposolubile. Questo pigmento viene trasformato in vitamina A all’interno del piccolo intestino per andare poi a depositarsi nel fegato che provvede al suo progressivo rilascio, in base alle necessità dell’organismo.
PROPRIETÀ DEL BETACAROTENE
Oltre a rappresentare una fonte primaria di vitamina A, nota anche come retinolo, il betacarotene è un potente antiossidante. Il pigmento riesce cioè a contrastare con efficacia la comparsa dei radicali liberi, molecole normalmente presenti nel nostro organismo che, se prodotte in eccesso, determinano un invecchiamento cellulare precoce.
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Accanto alle sue proprietà antiossidanti, il betacarotene garantisce ulteriori benefici al nostro corpo. Tra le sue varie funzioni, questo pigmento vegetale, infatti:
- Agisce positivamente sulla vista
- Tutela la salute della pelle, aiutando a prevenire le scottature solari
- Protegge le mucose dalle infezioni
- Funge da barriera contro gli agenti inquinanti
- Consente alle ossa di crescere in modo omogeneo e, per questo motivo, la sua corretta assunzione viene raccomandata per i bambini e per i più giovani
- Può migliorare le prestazioni fisiche nei soggetti anziani
Attualmente è in via di sperimentazione la potenziale utilità del betacarotene contro l’insorgenza del cancro e di malattie a carico dell’apparato cardiovascolare.
DOVE SI TROVA IL BETACAROTENE
Fonti alimentari di betacarotene sono numerosi frutti, ma anche i cereali, gli oli e le verdure a foglia verde. Notevoli quantità di betacarotene si trovano, ad esempio, in cibi quali:
- Albicocche
- Meloni
- Zucche
- Patate dolci
- Peperoni
- Pomodori
- Spinaci
- Bietole
- Broccoli
L’alimento più conosciuto come fonte di betacarotene è tuttavia rappresentato dalle carote. Non a caso il nome di “carotenoidi” deriva proprio dalla loro scoperta negli elementi nutrizionali delle carote stesse.
APPORTO GIORNALIERO DI BETACAROTENE
Il fabbisogno di betacarotene per un adulto è compreso tra i 2 e i 4 mg al giorno. Si tratta di un quantitativo che può essere tranquillamente assimilabile attraverso una alimentazione equilibrata.
CARENZA DI BETACAROTENE
Non si registra una sintomatologia specifica quando si ha una carenza di betacarotene, a meno che non si presenti una contemporanea associazione con un deficit di vitamina A. In tal caso, possono insorgere sintomi quali:
- Disturbi alla vista
- Problemi cutanei
- Predisposizione alle infezioni
- Difficoltà nei processi di crescita
Un’assunzione adeguata di betacarotene è raccomandabile per chi si espone al sole per lunghi periodi e anche nei soggetti anziani, così da contrastare la maculopatia, malattia che colpisce la macula, l’area posta al centro della retina dell’occhio, necessaria per la visione distinta centrale.
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L’eventuale integrazione di betacarotene va sempre effettuata sotto controllo medico, evitando il fai-da-te che potrebbe causare spiacevoli effetti collaterali.
ECCESSO DI BETACAROTENE
Tra le sue conseguenze, l’eccesso di betacarotene può comportare l’alterazione del colore della pelle, un disturbo che tuttavia scompare diminuendo la quantità di pigmento assunto. Un consumo smisurato di betacarotene può inoltre incidere sulla capacità di recupero delle vitamine liposolubili dal fegato, ostacolando la formazione di un deposito adeguato di tali nutrienti. Questo contesto può verificarsi ad esempio con la vitamina D, costituendo un serio problema soprattutto nei paesi nordici dove la riserva di questo nutriente è essenziale per far fronte alla scarsità di luce del periodo invernale.
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