Perché andare in bicicletta fa bene

Protegge il cuore e migliora l'umore. Aumenta la memoria e rafforza la vista. Mezz'ora al giorno di pedalata è il tempo ideale

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Pedalare fa più bene di quanto abbiamo sempre pensato. Al fisico (dal cuore alle articolazioni), al cervello (protegge la memoria) e al nostro stato d’animo (tiene a distanza il rischio della depressione). E riesce persino a contrastare l’invecchiamento delle cellule, regalandoci, se l’attività viene svolta con regolarità, qualcosa come due anni in più di vita. Ovviamente, anche per chi va in bici ci sono delle controindicazioni da tenere presente e da non trascurare.

PERCHE’ ANDARE IN BICICLETTA FA BENE

Andare in bicicletta aiuta a perdere peso, anche se non bisogna aspettarsi miracoli. E in ogni caso si tratta di un’attività fisica, non di una dieta: due cose molto differenti. Piuttosto, di sicuro la bici aumenta la massa muscolare di gambe e glutei, senza danneggiare le articolazioni e, contrariamente a quanto si pensava, senza creare alcu problema alla prostata, nel caso degli uomini. La bicicletta viene anche indicata come un mezzo molto adatto per i bambini e per il loro esercizio fisico, mentre è suggerita ai pazienti cardiopatici per ridare tono a tutta la muscolatura. Il corpo migliora. E la mente si libera. Consentendo perfino la crescita della materia grigia del nostro cervello, accompagnata da una piacevolissima sensazione di buonumore e di rafforzamento della memoria. I benefici della bicicletta, ovviamente senza esagerare con il suo uso come vedremo in questo articolo, sono davvero tanti e in diverse direzioni. Come dimostrano le ricerche scientifiche in continuo aggiornamento.

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BENEFICI DELLA BICICLETTA

Con un’ora di pedalata, infatti, si consumano dalle 300 alle 500 calorie a seconda della velocità e delle caratteristiche del percorso. Ma vediamoli da vicino i vantaggi più importanti, per il corpo e per la mente, della nostra pedalata.

CUORE

La bicicletta fa molto bene al cuore. Ovviamente non bisogna eccedere ed è necessario tenere conto dell’età per calibrare gli sforzi: in generale, trenta minuti al giorno di pedalata sono perfetti per il nostro apparato cardiocircolatorio. E costituiscono un’ottima forma di prevenzione per qualsiasi problema vascolare.

UMORE

La bici migliora l’umore, come hanno scoperto i ricercatori dell’università di East Anglia, esaminando le reazioni di un campione di persone che vanno a lavorare con le due ruote. E funziona perfino come antidepressivo grazie alla produzione di endorfine. I ciclisti abituali hanno più possibilità di non cadere in depressione e tendono ad avere un buon livello di autostima e di benessere.

GLUTEI

Una pedalata è anche un modo per tonificare il corpo. La parte che ne trae maggiori vantaggi, sotto questo punto di vista, sono i glutei. Non solo. La bici aiuta a dimagrire, bruciando grassi con una velocità molto significativa: sono sufficienti due settimane di pedalate, a giorni alterni, e il ciclista avrà bruciato il 36 per cento dei grassi prodotti.

CARTILAGINI E MUSCOLI

Andare i bici protegge le cartilagini di ginocchia e caviglie. E grazie alla posizione che si assume per pedalare, se è corretta, c’è anche una protezione della colonna vertebrale, in quanto il peso del corpo, attraverso la bicicletta, viene scaricato sul manubrio e sul sellino. Pedalando, tra i muscoli più tonificati, oltre ai glutei, ci sono anche le cosce e i polpacci. E pedalando in piedi (in salita, per esempio, oppure durante una volata finale) si rafforzano gli addominali.

SONNO

La bicicletta fa bene al sonno. La ricerca più completa in materia arriva dall’università di Stanford. Con i seguenti risultati: le persone che vanno in bicicletta una ventina di minuti al giorno, riescono a prendere sonno nella metà del tempo rispetto agli altri. E dormono un’ora in più, mediamente.

CERVELLO

Pedalare è una sorta di “potenziatore cerebrale”, come afferma il neuropsicologo Arthur Kramer: ha scoperto che dopo sei mesi, di circa mezz’ora al giorno di bici, alcune aree del cervello risultano più grandi.

MEMORIA

La bici aumenta la memoria e la capacità di sintesi per risolvere i problemi. Tra il 15 e il 20 per cento. Il motivo? Grazie alla pedalata si producono nuove cellule nell’ippocampo, la zona del cervello dove risiede la nostra memoria. Ed ecco perché l’uso della bici è consigliato anche nelle terapie per le malattie neurodegenerative.

INVECCHIAMENTO CELLULE

La bici contrasta l’invecchiamento delle cellule del cervello. E quello dei ciclisti, in media, appare più giovane di almeno due anni rispetto ai coetanei sedentari.

VISTA

La bici migliora la vista, come hanno studiato i ricercatori del Cnr di Pisa. In pratica, secondo lo studio di un gruppo di ricercatori guidati da Claudia Longhi, l’attività della bicicletta accresce la plasticità del cervello.

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FASCINO

Chi va in bicicletta, uomo o donna, ha più fascino. Colpisce. E viene considerato una persona intelligente, altruista e generosa: sono queste le qualità, secondo una ricerca della British Heart Foundation, riconosciute ai ciclisti. Potenziali, ottimi fidanzati.

CHE SUCCEDE SI SI VA IN BICI TUTTI I GIORNI?

Se riusciamo a utilizzare la bicicletta tutti i giorni, regolarmente, anche solo per trenta-quaranta minuti, ci sono alcuni benefici che si stabilizzano. Per esempio: la ventilazione polmonare migliora, e ci abituiamo a respirare in modo corretto. Pedalare abbassa lo stress e aumenta il livello della serotonina, l’ormone del buonumore. Alle donne in menopausa, per esempio, vengono consigliate almeno due-tre passeggiate in bicicletta alla settimana.

QUANTA BICI BISOGNA FARE AL GIORNO?

Non esiste un target preciso, e ognuno deve calibrare i propri sforzi sulle base delle energie che possiede. Se abbiamo imparato a utilizzare la bicicletta con regolarità, magari anche per andare al lavoro oppure per girare in città, dobbiamo sapere che una mezz’ora in bici, a una velocità media e senza sforzi eccessivi, significa coprire una distanza di circa 10 chilometri. ovviamente se non siamo in montagna o in collina. Poi il fisico si adatta a migliorare e possiamo arrivare alle 90-100 pedalate al minuto (che significano pedalare di buona lena), una soglia ideale per  godere dei vari benefici della bici.

CONTROINDICAZIONI DELLA BICICLETTA

La bicicletta si può usare, come attività fisica regolare, anche dopo i 70 anni. L’importante è non esagerare nello sforzo per non mettere sotto pressione il cuore. È invece del tutto controindicata per le persone che soffrono di lombalgia o dorsalgia acuta. Se si hanno problemi alla colonna, è bene parlarne con il medico che darà le indicazioni opportune sull’uso o meno della bici. Infine, pedalare non è consigliabile a chi soffre di insufficienza venosa con varici: lo sforzo che si compie pedalando è a carico delle gambe, e questo può creare problemi. Assolutamente sconsigliata la bici durante processi di infezioni dell’apparato urinario, infiammazioni dei genitali, emorroidi.

FELICITÀ IN BICICLETTA LIBRO

Pedalare per ritrovare armonia e migliorare la propria salute psicofisica: affrontare la fatica di un lungo percorso o di una salita difficile con leggerezza, andare oltre i limiti imposti dalla mente annullando la paura di non farcela ci rende consapevoli del nostro grande potenziale permettendoci di raggiungere una mindfulness dinamica.

La felicità in bicicletta di Valter Ballarini e Daniela Angelozzi (Edizioni il Punto d’Incontro) racchiude tantissimi semplici suggerimenti per praticare la mindfulness dinamica, pedalando. L’ideale per chi desidera sperimentare una forma diversa di meditazione e scoprire una nuova modalità di vivere il ciclismo.

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