Mele annurche: benefici, proprietà e usi in cucina

Antiossidanti e ricche di minerali: abbassano il colesterolo e rafforzano i capelli. Servono anche a sbiancare i denti

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Si raccolgono ancora acerbe, e poi lentamente, girandole, vengono fatte maturare al sole. La mela annurca, tipico prodotto campano, è presente già nella dieta dei sanniti e dei romani, come dimostrano alcuni dipinti rinvenuti negli scavi di Pompei e di Ercolano. E adesso la scienza non fa altro che confermare come questo frutto, da non sprecare, sia un concentrato di proprietà, tutte molto benefiche per la nostra salute. L’ultima buona notizia arriva da una ricerca condotta da un team guidato dal professore Ernesto Novellino dell’università Federico II di Napoli: le mele annurche (delle quali suggeriamo di mangiare anche la buccia) riescono ad abbassare il colesterolo “cattivo” del 28 per cento e ad alzare quello “buono” anche del 60 per cento. E questo grazie alla presenza di alcuni antiossidanti in misura quadrupla rispetto ad altre varietà di mele.

Benefici

In generale questo tipo di mela è considerata la più buona e la più importante per la nostra salute. Numerose altre ricerche arricchiscono il campo delle proprietà naturali di questa specie di mele che, come tutte le altre, è ricca di polifenoli, ma in più presenta una preziosa quantità di procianidine.

Proprietà

Ma vediamo da vicino le 10 più importanti proprietà della mela annurca:

  • Grazie a una consistente presenza di fibre, abbassa il colesterolo “cattivo” (con la pectina), pulisce le arterie  e dunque riduce i rischi di malattie cardiovascolari;
  • Ottima per rafforzare l’apparato muscolare con i suoi  minerali, a partire da calcio e ferro;
  • Favorisce la crescita dei capelli;
  • La buccia, che consigliamo di mangiare sempre, è molto ricca di cellulosa e aiuta la digestione;
  • Poiché consente un graduale assorbimento dello zucchero, è un ottimo prodotto alimentare per i diabetici;
  • Se presa cruda è astringente, se mangiata cotta invece ha un effetto lassativo;
  • La sua acidulità la rende molto ricca sul piano nutrizionale;
  • Con il suo acido ossalico, e ancora grazie alle fibre, è un perfetto sbiancante per i denti. Date le bucce anche ai vostri cani e gatti per questa funzione: le potranno utilizzare come dentifricio naturale;
  • Ha un forte potere antiossidante, e quindi va bene anche come prevenzione per il cancro;
  • Utile a chi soffre di calcoli renali: combatte l’acidità gastrica ed elimina l’acido urico.

Come si riconosce una mela annurca

La regina delle mele, ricordiamolo, è protetta da un Consorzio di tutela che garantisce l’autenticità del marchio Igp. Ma come si riconosce a vista una mela annurca? Non fatevi ingannare dalla rotondità, che può essere anche molto irregolare. La mela annurca è piccola, con una buccia di colore rosso, come il vino, e generalmente non si presenta liscia, ma ruvida al tatto (un’altra garanzia della sua qualità). La polpa è bianca e succosa, il sapore è dolce-acidulo con una leggera profumazione.

Quante mele annurche si possono mangiare al giorno?

La mela annurca si può mangiare dall’inizio dell’autunno fino alla primavera, anche inoltrata. Una dose normale, considerando che non esistono controindicazioni particolari, è di due mele annurche al giorno, buccia compresa. Potete prenderla la mattina a colazione, o come spuntino. Ai bambini potete preparala grattugiandola, e la sera è ottima anche cotta.

Usi in cucina

Tutte le ricette che prevedono l’utilizzo delle mele possono essere preparate con le annurche, che in cucina sono molto versatili. In particolare vi segnaliamo questa ricetta di mele al forno e questa torta con yogurt e senza burro.

Mele che proteggono dai tumori

Una delle parti più potenti della mela annurca, in termini protettivi, è la buccia, ricca di sostanze fitochimiche che agiscono contro il danno ossidativo e le eventuali infiammazioni. Due studi scientifici, Epic ( European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) e Nhs (Nurses’ Health Study), entrambi realizzati tra il 2006 e il 2007, collegano l’elevato consumo di mele a una bassa incidenza del tumore alla vescica e al polmone. Grazie alla buccia.

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