Il rabarbaro (nome botanico Rheum palmatum) è una pianta originaria della Cina e del Tibet. Particolarmente utilizzato nei paesi anglosassoni e in Asia, è diffuso anche in Europa e in Italia. Il rabarbaro fa parte della famiglia delle Polygonaceae e si adatta bene ad ogni tipo di territorio. Si trova soprattutto in primavera e in estate ed è previsto in molti tipi di ricette in cucina. Attenzione, però, a non consumare le foglie, che sono tossiche, ma solo i piccoli gambi che sono commestibili.
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Caratteristiche della pianta
Si tratta di una pianta erbacea perenne, con rizoma spesso e corto, che può raggiungere un’altezza anche di due metri. Il rabarbaro presenta una rosetta basale con grandi foglie palmato-lobate che arrivano anche a 80 centimetri e hanno il margine intero o seghettato. Dalla base delle foglie escono dei lunghi gambi rossastri al cui apice pende un fiore bisessuato, a forma raggiata simile a una pannocchia e di colorazione variabile dal bianco al rosa, dal giallo al verde, a seconda della varietà di rabarbaro.
Dove cresce
Viene coltivato in profondità, in un terreno umido, fresco, leggermente acido e ben drenato. In Italia cresce in particolare nelle regioni con clima di montagna o collinare, come il Trentino Alto-Adige, il Friuli-Venezia Giulia e la Lombardia.
Come si coltiva
Se volete coltivare il rabarbaro, dovete scegliere una posizione ben esposta al sole oppure leggermente ombreggiata. Le radici si piantano a una profondità di circa 5-10 centimetri e a una distanza tra loro di almeno 60-90 centimetri. Un’altra possibilità è la semina, ma i tempi diventano più lunghi e si consiglia comunque di scegliere un semenzaio per poi trapiantare le piantine al momento opportuno.
Le annaffiature devono essere regolari, senza creare ristagni d’acqua, e dopo la fioritura vanno rimossi fiori e rami secchi. Quanto alla raccolta, può iniziare a una distanza di almeno due anni dalla piantagione, quando le piante si sono ben radicate nel terreno. In inverno, il rabarbaro va protetto, coprendo la base con un’efficace pacciamatura, formata da paglia e foglie secche.
Proprietà e benefici
Le proprietà del rabarbaro sono legate ad alcune molecole che contiene, con un potenziale farmacologico molto significativo. In particolare le due molecole più importanti sono i sennosidi, che hanno un effetto lassativo, e l’emodina, che invece ha un effetto positivo sul tratto gastrointestinale. Inoltre il rabarbaro accumula grandi quantità di ossalato di calcio, specie nelle foglie che vengono utilizzate per fare la marmellata.
Le proprietà del rabarbaro sono conosciute fin dall’antichità e sono soprattutto riconducibili a benefici sul sistema digestivo, il rabarbaro contiene pochissime calorie ed è adatto ad una dieta ipocalorica:
- Digestivo. Il rabarbaro, utilizzato soprattutto sotto forma di tisana, è particolarmente indicato nel favorire la corretta digestione dei cibi
- Depurativo. Il rabarbaro favorisce il transito intestinale e riduce la sensazione di gonfiore dopo i pasti
- Disinfettante. Il rabarbaro, per le sue proprietà antisettiche, è una pianta da sempre utilizzata per lenire il dolore di ustioni e piccole ferite
Altri benefici del rabarbaro sono collegati ai suoi usi come rimedio naturale:
- Per eliminare l’herpes labiale
- Per svolgere un’azione antimicrobica e abbassare il colesterolo cattivo
- Contro le emorragie gastriche
- In caso di insufficienza renale
- Per disturbi che si traducono in diarrea, vomito e bruciori di stomaco
Infuso contro la stitichezza
Contro la stitichezza è molto efficace un semplice infuso di rabarbaro preparato secondo questa ricetta:
- Mettete 1-2 grammi di rizoma polverizzato in una tazza
- Fate leggermente raffreddare e consumate al massimo 2 tazze, una la mattina e l’altra la sera
Usi in cucina
Il rabarbaro è utilizzato comunemente in cucina per preparare piatti sia dolci che salati.
Vediamo alcune ricette:
Marmellata
La marmellata di rabarbaro può essere preparata insieme ad altri frutti come la mela e le fragole.
- Tempo preparazione: 20 minuti
- Tempo di cottura: 2 ore
- Difficoltà: minima
Ingredienti
- 600 gr di rabarbaro
- 300 gr di zucchero
- scorza e succo di un limone
Preparazione
- Lavare e tagliare a tocchetti gli steli del rabarbaro
- Metterli in una pentola con lo zucchero, la scorza intera del limone e il suo succo
- Far cuocere a fuoco lento fino alla consistenza desiderata
- Invasare nei barattoli puliti e sterilizzati
Torta salata
Per preparare questa ricetta possiamo utilizzare sia la versione vegan della ricetta che quella tradizionale torta dei 7 vasetti sostituendo la pare riservata alle verdure con lo stesso quantitativo di rabarbaro. Il risultato sarà un tortino dal gusto sfizioso e delicato da portare in tavola in ogni occasione.
Tisana
Per preparare questa tisana depurativa e digestiva occorrono pochi ingredienti semplici e facili da trovare.
- Tempo preparazione: 10 minuti
- Ingredienti: per 4 tazze
- Difficoltà: minima
Ingredienti
- 4 coste di rabarbaro
- 1 lt di acqua
- 100 gr di fragole
Preparazione
- Lavare e asciugare le coste
- Immergerle nell’acqua e far bollire per 10 minuti
- Si possono aggiungere fragole alla tisana per renderla più dolce e corposa
Che fare con la radice
Con la radice del rabarbaro si possono preparare diverse cose utili al nostro organismo:
- Una tintura madre, che agisce come digestivo e lassativo. Bastano 50 gocce, due volte al giorno, in poca acqua.
- Un infuso con 5 grammi di radice essiccata e 20 grammi di bicarbonato di sodio. Si prepara una miscela in acqua bollente, si tiene in infusione per 6 minuti, si filtra e si beve. Prima dei pasti, per dare i migliori benefici al fegato.
- Un estratto secco nebulizzato. Con il seguente dosaggio: dai 2 ai 4 milligrammi per chilo di peso corporeo. Questo si prende la sera, prima di andare a dormire.
Controindicazioni
Il rabarbaro contiene antrachinoni, che hanno un effetto lassativo. Se consumato in grandi quantità o per periodi prolungati, può causare diarrea, crampi addominali e disidratazione. O anche può irritare l’intestino, portando a sintomi come nausea e vomito. Per questo motivi il rabarbaro è sconsigliato in caso di appendicite, di malattie renali e di problemi epatici. Anche le persone che hanno un intestino facilmente irritabile farebbero bene a evitare il consumo di rabarbaro. Sconsigliato, infine, alle donne in gravidanza e ai bebè.
Il rabarbaro potrebbe interferire con alcuni farmaci, in particolare quelli per il controllo della pressione sanguigna, diuretici o farmaci che influenzano il sistema gastrointestinale: se si utilizzano questi medicinali è consigliabile consultare il medico prima di assumere il rabarbaro.
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