La vitamina K, che viene prodotta anche nel nostro intestino e nel fegato, è fondamentale per due motivi. Serve alla coagulazione del sangue, e rafforza le ossa, mantenendole in forma anche dopo una certa età, quando tendono a indebolirsi. Ma non ci sono soltanto queste due proprietà a fare della vitamina K una sostanza preziosa.E dove si trova? La vitamina K, oltre che attraverso l’autoproduzione, può arrivare anche assumendo alcuni cibi, come per esempio spinaci, cavoli e broccoli, oppure frutta come kiwi, mirtilli e uva . E non con gli
inutili integratori.
Dove si trova
Attraverso l’alimentazione, il giusto apporto di vitamina K può essere facilmente raggiunto seguendo, specie attraverso alcuni cibi di origine vegetale, tra cui:
Tra i frutti che sono più ricchi di questa vitamina ci sono invece i kiwi, l’uva, i mirtilli, le fragole e i fichi. Anche la frutta secca contiene una significativa quantità di vitamina K
Tipi di vitamina K
Esistono due principali forme di vitamina K:
- Vitamina K1 (filochinone), che si trova principalmente nei vegetali a foglia verde, come spinaci e broccoli.
- Vitamina K2 (menaquinone), che si trova in alimenti di origine animale e in alcuni alimenti fermentati, come il natto (soia fermentata).
A cosa serve la vitamina K
Per poter funzionare correttamente il nostro organismo necessita di una serie di nutrienti che gli consentono di sopperire al bisogno di energia, di rendere possibili i processi fisiologici, di far fronte al ricambio cellulare e a una moltitudine di altre funzioni di vitale importanza. All’insieme di queste sostanze fondamentali appartiene anche la vitamina K. Ma vediamo da vicino quali sono i ruoli più importanti svolti dalla vitamina K a beneficio della nostra salute.
Coagulazione del sangue
La vitamina K è fondamentale per la produzione di alcune proteine (fattori di coagulazione) che permettono al sangue di coagularsi correttamente, prevenendo emorragie eccessive in caso di ferite o lesioni. La sua carenza apre la strada a emorragie cutanee, nasali, digestive o urinarie.
Salute delle ossa
La letteratura scientifica ha evidenziato il ruolo che questa sostanza svolge nella regolazione del metabolismo osseo, dove la sua azione sarebbe legata alla presenza di alcune proteine, quali l’osteocalcina e la periostina. La vitamina K protegge quindi dalle fratture ossee,
prevenendo inoltre l’indebolimento delle ossa.
Prevenzione cardiovascolare
Importanti studi hanno rilevato che la vitamina K occuperebbe un ruolo anche nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, in particolar modo dell’aterosclerosi. La vitamina K contribuisce anche a mantenere la salute delle arterie. Un’inadeguata assunzione di vitamina K può essere legata a un rischio maggiore di calcificazione delle arterie, che a sua volta può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari
Effetti positivi sul sistema nervoso
Sebbene la vitamina K sia principalmente conosciuta per il suo ruolo nella coagulazione del sangue e nella salute delle ossa, alcune ricerche suggeriscono che essa possa avere anche effetti positivi sul sistema nervoso, in virtù della sua capacità di attivare la proteina GAS6.
Che cosa succede con la carenza di vitamina K
La dose giornaliera di vitamina K raccomandata per un individuo sano si aggira sui 140 microgrammi. Considerato che il nutriente occupa un ruolo determinante nel processo di coagulazione del sangue, una sua carenza nell’organismo umano è causa scatenante di emorragie. Un deficit di vitamina K è tuttavia piuttosto raro e generalmente connesso a patologie che ostacolano un corretto assorbimento intestinale della sostanza. Anche terapie prolungate a base di antibiotici possono provocare una carenza.
Accanto alle emorragie, nel ventaglio di conseguenze legate a un deficit di vitamina K si possono riscontrare anche fratture ossee e forme di artrosi.
Di recente è stata inoltre avanzata una possibile correlazione tra la carenza di questa vitamina e una maggiore predisposizione all’osteoporosi.
Per la diagnosi di carenza di vitamina K si fa solitamente ricorso a un esame funzionale della coagulazione.
Che cosa succede in caso di eccesso di vitamina K
Difficilmente si possono riscontrare eccessi di vitamina K nell’organismo di una persona adulta. Nel caso in cui ciò si verificasse, possono esserne campanello d’allarme sintomi quali:
Un eccesso di vitamina K può essere invece riscontrato nei neonati nei casi in cui siano state somministrate dosi troppo elevate di integratori vitaminici. In questi contesti, uno dei segnali tipici di questo tipo di ipervitaminosi è l’itterizia.
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