C’è un aeroporto dove le luci, a causa di un’anomalia tecnica, rimangono accese 24 ore su 24. Ma ciò che sconvolge di più è che l’aeroporto è ancora in fase di costruzione.
Stiamo parlando del nuovo scalo “Willy Brandt” di Berlino-Brandeburgo, decisamente brillante sia di giorno che di notte e certo non per efficienza.
Nonostante l’aeroporto non sia stato ancora inaugurato per via dei continui problemi strutturali che ne hanno fatto raddoppiare il costo passato da 2 a quasi 4,3 miliardi di euro, le irregolarità che lo caratterizzano non sembrano conoscere fine.
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Dopo i problemi riscontrati all’impianto anti-incendio, non in regola con le autorizzazioni del progetto iniziale, ai nastri trasportatori per i bagagli, alle porte automatiche e ai banchi del check-in, questa volta non si riesce a spegnere i fari che illuminano la bellezza di 300mila metri quadrati di struttura. Un’anomalia che ha come risultato uno spreco di energia elettrica stimabile in 4.500 euro al giorno di costi in bolletta.
Come spiega Horst Amann, coordinatore tecnico del progetto: “Il problema ha a che vedere con il fatto che non abbiamo compiuto sufficienti progressi con il nostro sistema di illuminazione tanto da poterlo controllare”.
Ancora una volta non solo un nuovo immane sperpero di denaro pubblico ma anche un ingente spreco di una risorsa preziosa quale l’energia. Una situazione decisamente paradossale per un Paese come la Germania che vi abbiamo più volte segnalato come attenta agli sprechi e innovativa nel campo del riutilizzo e delle costruzioni a impatto zero.
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