La caffeina è una sostanza stimolante naturale presente in bevande come il caffè e il tè, ma anche in alimenti come il cioccolato. È conosciuta per i suoi effetti stimolanti sul sistema nervoso centrale, che possono migliorare l’attenzione, la vigilanza e ridurre la sensazione di stanchezza. Ci possono essere però alcune controindicazioni: dipendenza, disturbi del sonno, ansia e nervosismo, problemi gastrointestinali.
In questa tabella vengono indicate le quantità di caffeina (in milligrammi) contenuta nelle bevande e negli alimenti che ne risultano più forniti.
Come si può notare una tazzina di espresso, quello che di solito consumiamo al bar, contiene 60 milligrammi di caffeina, ma se preferiamo l’americano, questa dose sale a 90 milligrammi. Quanto al tè, tutto dipende dalla specie: il verde ha solo 28 milligrammi di caffeina; quello naro quasi il doppio, 47 milligrammi. Molto alta anche la percentuale di caffeina in una lattina di Coca Cola (35 milligrammi), ma peggio ancora la dose contenuta nelle bevande energetiche, decisamente alta (80 milligrammi). Infine la cioccolata: quella fondente ha molta più caffeina, 23 milligrammi, rispetto alla versione al latte, 10 milligrammi.
Ricordate che anche alcune barrette energetiche contengono caffeina aggiunta per aumentare l’energia, con quantità che variano dai 50 ai 200 mg per barretta. Per scoprirlo basta leggere l’etichetta del prodotto.
Quanta caffeina possiamo assumere al giorno? La risposta varia sulla base di alcuni fattori come l’età, la salute generale, la tolleranza individuale. Le linee guida sull’argomento considerano 400 milligrammi al giorno una dose di caffeina da non superare (negli adolescenti il tetto è 100 milligrammi). Avete ampi margini per bere i vostri caffè e tè quotidiani, senza esagerare e senza sprecare questo piacere.
La caffeina è decisamente sconsigliata in alcune, specifiche circostanze: durante la gravidanza e l’allattamento, nel caso di problemi di osteoporosi o fratture, quando di disturbi gastrici, in quanto potrebbe favorire il reflusso gastroesofageo.
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