Bimbe nel pallone: l’associazione per integrare le bambine straniere grazie al calcio

Fondata a Milano da Joanna Borella, nata in India, la prima bambina straniera a essere adottata in Italia. Il gioco del pallone come arma di riscatto

bimbe nel pallone

BIMBE NEL PALLONE ASSOCIAZIONE

Joanna Borella, nata in India, è stata la prima bambina straniera a essere adottata in Italia. E anche per lei, arrivata a poco più di un anno da un orfanotrofio indiano, non è stato facile integrarsi, fino a quando non ha trovato una chiave preziosa: lo sport, e in particolare il calcio. Una volta cresciuta, e diventata allenatrice di calcio, Joanna, figlia di un’assistente sociale, ha creato a Milano, la città dove vive, l’associazione Bimbe nel pallone, una sorta di melting pot calcistico, per favore l’integrazione delle donne straniere, mamme e figlie, attraverso il gioco del calcio. Nelle squadre di Joanna giocano bambini di tutte le razze e di tutte le religioni, divise per classi di età. Si parte dalle bambine di 3 anni e si arriva fino a donne mature, mamme e nonne, di 70 anni. I corsi di calcio diventano un’opportunità per rompere le barriere, sconfiggere le discriminazioni, avvicinare bambine e donne così diverse (anche tra di loro), combattere la violenza sulle donne, e fare un’inclusione non forzata, ma naturale. Perché lo sport ha anche questa grande qualità: avvicina la persona senza costrizioni, ma in modo del tutto spontaneo.

Foto tratta dalla pagina Facebook di Bimbe nel pallone.

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