In un paese all’insegna del progresso, del consumismo e dei prodotti geneticamente modificati si può vivere in maniera ecosostenibile (nel nostro sito ne trovate tantissimi): c’è un posto dove coltivare prodotti bio, abitare in case di paglia e fango.
BIO KIBBUTZ
I kibbutz sono forme associative di lavoratori che credono nell’ideale del bene comune e lavorano gli uni per gli altri. Un bio Kibbutz è costituito sui concetti di ecosostenibilità ambientale, morale e sociale, raggiunti attraverso il rispetto per i cilci vitali di ogni cosa.
VIVERE IN MANIERA ALTERNATIVA
Il denominatore comune che spinge le persone a volersi unire in un bio kibbutz è la volontà di una fuga dalla società dei consumi, l’avvicinamento alla natura, l’uso dell’energia rinnovabile e la possibilità di vivere a contatto con la natura, rispettando, in questo modo, l’ambiente circostante e lasciando ai propri figli un futuro migliore senza impattare troppo sul pianeta con stili di vita che puntino sul risparmio energetico.
VIVERE A IMPATTO ZERO
Vivere in maniera alternativa vuol dire mettere in pratica l’agricoltura organica, tutti i tipi possibili di medicina alternativa, stili educativi alternativi, produzione e consumo di energia solare, utilizzo e riciclo di acqua e rifiuti, edilizia ecologica. Molti di questi kibbutz hanno le case costruite con fango e paglia.
LE STORIE DI CHI LOTTA PER SALVARE L’AMBIENTE:
- Il pensionato Ulisse sulla spiaggia in Sardegna: blocca gli incivili e raccoglie i rifiuti (foto e video)
- Piantare e adottare gli alberi, l’ultima moda di cittadini che amano il verde. E fanno i giardinieri urbani (foto)
- Sigarette in spiaggia, così Paola ogni giorno raccoglie migliaia di cicche. Imitiamola!
- Il giornalaio più green d’Italia: la storia di Mauro Silenzi che con il suo comitato pianta centinaia di alberi a Porta Portese (foto)
- Maria Immacolata ha 75 anni e di mestiere fa la portatrice di bellezza. Le aiuole di Bari rinascono grazie ai suoi fiori
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