L’innovazione del biometano : il CAP per la ricerca del metano prodotto dai reflui fognari

Il progetto della società CAP Holding sviluppa l'uso di biogas nel settore dei trasporti e parallelamente come fertilizzante. L'azienda, che si occupa della gestione del settore idrico nel milanese, ha svolto due ricerche presso il depuratore di Niguarda-Bresso e Cassano D'Adda, coinvolgendo il CNR, e collaborando con altri enti come FCA e la societa Agrosistemi.

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BIOMETANO PER I TRASPORTI –

A Milano, la società CAP Holding ha avviato la sperimentazione con il supporto del CNR per utilizzare – previo trattamento – i fanghi residui della depurazione di tipo biologico a schema classico come combustibile alternativo nel settore dei trasporti. La ricerca, che prevede la collaborazione del gruppo FCA, ha la finalità di sostituire i combustibili usati al momento e di valutare l’impatto del biogas sull’ambiente e nello specifico sull’atmosfera. Contemporaneamente, conduce studi con la società Agrosistemi per la sperimentazione di fertilizzante da fanghi biologici liquidi.

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CAP HOLDING –

Il gruppo CAP Holding si occupa della gestione dell’acquedotto, fognatura e depurazione della Città Metropolitana di Milano. L’adozione dell’approccio dell’economia circolare ha permesso all’azienda di individuare nei reflui fognari una nuova fonte di approvvigionamento energetico alternativa a combustibili fossili. Attraverso le ricerche di settore infatti, è stato possibile trovare un carburante alternativo: il biometano. Si tratta di un gas che contiene almeno il 95% di metano ed è prodotto da fonti rinnovabili. Per produrlo si utilizza il gas generato dalla digestione anaerobica di biomasse in ambiente controllato (digestore) o in discarica, in seguito alla decomposizione dei rifiuti, o dal gas derivante dalla gassificazione delle biomasse. Sottoposto a un processo di purificazione e di upgrading, raggiunge la qualita del gas naturale e, rispettando le caratteristiche chimico-fisiche previste nelle direttive dell’AEEGSI, è idoneo alla successiva fase di compressione per l’immissione nella rete del gas naturale.

LE POTENZIALITÁ DEL BIOMETANO NEL SETTORE DEI TRASPORTI –

Gli studi per lo sviluppo del biometano come combustibile si sono svolti presso il depuratore Niguarda-Bresso, costruito negli anni ’80 ed attivato nel 1991. Questo è in grado di raccogliere le acque provenienti dai Comuni di Besso, Cinisello, Balsamo, Cormano, Cusano Milanino e Paderno Dugnano ed è stato stimato che è in grado di sviluppare una produzione annua di 341.640 kg di biometano. Tale quantità è sufficiente per alimentare 416 veicoli per 20 mila chilometri l’anno, corrispondenti complessivamente a 8.320.000 chilometri. Ovvero, a oltre 200 volte la circonferenza della Terra. Il costo di produzione (0,58  €/kg) è sensibilmente inferiore rispetto al costo del metano importato ( 0,9 €/kg).  I vantaggi del biometano sono quindi numerosi. In primo luogo, è in grado di contrastare il cambiamento climatico: il metano rilasciato sarebbe in grado di bilanciare la composizione gassosa dell’atmosfera limitando l’effetto serra. A questa motivazione di carattere ambientale, ne segue una di carattere strategico, dato che l’Italia è il secondo importatore al mondo di gas naturale, privilegiare il consumo di biometano aumenterebbe il numero di risorse economiche a disposizione. Si aggiunge un’ulteriore considerazione, che riguarda il settore della produzione. Nel nostro sistema, i reflui fognari sono generati costantemente, dunque vale la pena porre la questione su come sfruttare questo prodotto grezzo. A differenza dell’energia eolica e fotovoltaica, il biogas e il biometano proprio per questa proprietà intrinseca, permettono una maggiore affidabilità della programmazione energetica.

IL FERTILIZZANTE –

Per il filone che riguarda lo sviluppo del fertilizzante Carbonato di Calcio di Defecazione, la sperimentazione è stata effettuata presso l’impianto di depurazione di Cassano d’Adda partendo dai fanghi biologici liquidi prodotti dagli impianti di depurazione di Cassano e di Settala. La ricerca ha previsto il recupero ed alimentazione a un reattore chimico dei materiali biologici liquidi da trattare, il condizionamento alcalino del materiale biologico di partenza e successiva neutralizzazione con acido solforico o anidride carbonica e disidratazione del materiale biologico liquido. Sotto il profilo commerciale, il Gruppo CAP ha collaborato col Gruppo VOMM avvalendosi del supporto, delle tecnologie e dell’esperienza per l’essiccamento e la pellettizzazione con l’obiettivo di trasformare i fanghi in fertilizzante insacchettabile per l’eventuale distribuzione al largo consumo.

Il progetto è in concorso per l’edizione 2016 del Premio Non Sprecare. Per conoscere il bando e partecipare vai qui!

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