Una sostanza bocciata più volte da una serie di studi scientifici, e innanzitutto da parte dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che, dopo una revisione di 800 studi pubblicati, ha classificato i prodotti con Bisfenolo A come “potenzialmente dannosi per la salute del sistema immunitario” .
A distanza di anni, dopo tanti allarmi, e con gravi ritardi rispetto ad alcuni paesi anche in Europa in Francia, per esempio, il Bisfenolo A è vietato per i contenitori alimentari già dal 2013) finalmente l’Unione europea si è decisa a varare un Regolamento numero 2024/3190, entrato in vigore il 20 gennaio 2025, che vieta l’uso del Bisfenolo A in un vasto elenco di prodotti che arrivano prima sulla nostra tavola, e poi nel nostro corpo. Parliamo di contenitori per alimenti, lattine con le bibite, bottiglie di plastica per l’acqua minerale, imballaggi alimentari. Ma anche utensili da cucina e distributori d’acqua refrigerati.
Nei contenitori di alimenti e nelle bottiglie di plastica, il BPA serve a rendere la plastica più rigida, resistente e durevole, ed è spesso impiegato nella produzione di policarbonato, una plastica trasparente e resistente agli urti, utilizzata per bottiglie, contenitori per alimenti e altri oggetti simili. Inoltre, il BPA viene usato anche nelle resine epossidiche che rivestono l’interno di lattine e contenitori di metallo per alimenti, al fine di evitare che il contenuto venga contaminato o reagisca con il materiale.
Nonostante la sua utilità il Bisfenolo A è da sempre considerato una sostanza pericolosa, e non solo per i danni che produce al sistema immunitario. Ci sono anche altri gravi rischi collegati a questa sostanza. In particolare:
- ll bisfenolo A presenta un’alta tossicità riproduttiva e può contribuire alla sterilità;
- La sostanza è associata a un aumento del rischio del cancro al seno;
- Può provocare disturbi comportamentali;
- Aumenta le possibilità di ritrovarsi a fare i conti con il diabete di tipo 2;
- Aumenta le probabilità di sovrappeso e obesità.
Il divieto scolpito dall’Unione europea scatta a partire dal 20 gennaio 2025, ed è previsto un periodo di transizione di 18 mesi, durante il quale i prodotti realizzati con BPA dovranno essere ritirati progressivamente dal mercato. Sarebbe bello se le aziende ritirassero di loro iniziative i prodotti, legati all’alimentazione e realizzati con il Bisfenolo A. Intanto, da consumatori possiamo dare uno sguardo alle etichette e scegliere articoli che non contengono questa sostanza.
E possiamo tenere presenti le alternative più comuni e semplici al Bisfenolo A già disponibili sul mercato: si tratta di contenitori alimentari in vetro, in acciaio inossidabile e in ceramica. Un altro polimero in sostituzione del Bisfenolo A è il PLA (Acido polilattico): nella sua produzione viene utilizzato amido ricavato da fonti rinnovabili, come la canna da zucchero, il fumento e il mais.
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