Negli ultimi 25 anni lo sbiancamento dei coralli, il cosiddetto bleaching, è un fenomeno apparso per ben quattro volte e un quarto delle barriere coralline, a livello globale, sono andate perdute: entro il 2050, se non si riuscirà a frenare la crisi climatica, saranno la metà.
Dalle isole Galapagos alla Grande barriera corallina australiana, ovunque, nel 2024, le temperature del mare sono state di tre gradi sopra la media, secondo il report del National Oceanic and Atmosphric Administration (NOAA), l’organismo internazionale che studia i cambiamenti climatici e, in particolare, come si riflettono sulla vita degli oceani.
Quando un corallo è colpito da un fenomeno di sbiancamento, non significa necessariamente che sia condannato a morire. Può recuperare, cosa che avviene in un tempo compreso tra i 5 e i 10 anni. Ma quando il bleaching diventa più frequente, la rigenerazione delle barriere si complica ed è sempre più difficile.
Le barriere coralline sono sistemi che coprono appena l’1 per cento della superficie del Pianeta, ma svolgono un ruolo fondamentale nell’ecosistema, in quanto racchiudono e custodiscono il 25 per cento della biodiversità globale.
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