BLOCCO AUTO TARGHE ALTERNE –
È un Natale con le città italiane chiuse per smog. Soffocate dall’inquinamento, specie quello automobilistico. L’aumento delle temperature, la mancanza di piogge e le condizioni climatiche, hanno creato una situazione di allarme ovunque, da Milano a Palermo. Alla faccia di quanti ancora continuano a negare gli effetti perversi e pericolosi del surriscaldamento nei nostri stili di vita.
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CIRCOLAZIONE TARGHE ALTERNE –
L’unica contromisura che le amministrazioni comunali riescono a mettere in campo sembra quella della circolazione a targhe alterne. Ma non basta. Anzi, è del tutto inutile, laddove servono interventi molto più solidi e continuativi nel tempo sulla mobilità urbana. Inoltre le targhe alterne, come al solito, sfavoriscono le fasce più deboli durante i giorni di Natale: laddove i mezzi pubblici non funzionano, chi può permetterselo prende il taxi, gli altri si arrangiano.
TARGHE ALTERNE A ROMA E MILANO –
A Roma le targhe alterne sono prorogate fino al mese di marzi del 2016. A Milano, dove le ultime rilevazioni danno 110 microgrammi di polveri sottili per ogni metro cubo (il doppio del massimo livello consentito dalla legge), si sta cercando di incentivare i cittadini all’uso del mezzo pubblico con un abbonamento giornaliero super scontato a 1,50 euro. A Pavia i bus sono gratis. A Palermo si è creata una maxi isola pedonale, mentre a Mantova si prepara una stangata per i parcheggi nelle strisce blu. Targhe alterne anche a Napoli.
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TARGHE ALTERNE PER SMOG –
Sta venendo a scadenza l’inefficace politica comunale per una nuova mobilità. Servono investimenti, e anche urgenti, per migliorare la rete del trasporto pubblico, e moltiplicare i servizi di sharing, car, bike e moto. E servono investimenti, meno cari rispetto a quelli per la rete dei trasporti, per piantare alberi ovunque: un vero deterrente contro l’inquinamento urbano. Un caso per tutti: una città, Bari, dove questa politica è stata portata avanti, oggi si presenta con valori di smog ben al di sotto dei massimi consentiti dalla legge. Dunque, si può fare: basta volerlo.
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