INCENTIVI MATERNITÀ AUSTRIA
Mille euro al mese per dodici mesi appena si partorisce, assistenza sanitaria gratuita per mamma e figlio, lunghi congedi di maternità e part time garantiti. Non si tratta del paradiso delle mamme ma della nostra vicina di casa Austria, dove le politiche di fertilità vanno direttamente ai fatti senza tergiversare con campagne comunicative dalla dubbia efficacia. Ovviamente stiamo parlando di un Paese ricco e ben organizzato ma dando un’occhiata approfondita alle politiche di sostegno alla maternità ci si rende conto che le differenze con l’Italia sono oceaniche.
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POLITICHE PER LA FERTILITÀ
La misura più importante adottata già da qualche anno oltralpe si chiama Kindedbetreuungsgeld, e letteralmente significa “assegni famigliari”. Assicura alla mamma 1000 euro al mese dal momento che partorisce per un anno intero. Volendo si può anche decidere di accettare una cifra inferiore e dilazionare il sussidio su tre anni. Ma non finisce qui, a mamma e bambino è garantita, sempre per dodici mesi, una copertura sanitaria completa mentre dal momento della nascita le famiglie hanno diritto a una cifra che oscilla tra i 150 e i 180 euro al mese per provvedere alle spese ordinarie fino al ventiquattresimo anno di età del figlio. Accanto ai sussidi economici, gli austriaci hanno inserito una serie di agevolazioni sul mondo del lavoro per le neo mamme. I contratti, infatti, consentono di prendere congedi di maternità che possono arrivare a tre anni e fino al sesto anno di età del bambino si ha diritto al part time.
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POLITICHE PER L’AUMENTO DELLA NATALITÀ
Gran parte di questi aiuti concreti in Italia rappresentano un miraggio rendendo il paragone impietoso. La congiuntura economica del nostro Paese impone dei paletti di spesa importanti ma è necessario riuscire a garantire alle famiglie il necessario sostegno per impedire che il tasso di natalità continui a crollare. “L’Italia mi manca molto ma la qualità di vita qui è imbattibile” scrive sul suo blog, mammitudine, Cecilia che da otto anni vive a Vienna e che proprio grazie a queste politiche è potuta serenamente diventare mamma due volte. D’altronde come si fa a darle torto quando, grazie ai sovvenzionamenti dello Stato, anche gli asili nidi privati accolgono i bambini gratuitamente (ad eccezione di 70 euro per mensa e gite)?
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