In Inghilterra e’ arrivato il momento della riscossa per le aziende specializzate in vendita di cibi che hanno superato la data consigliata per il consumo.
Non si parla di data di scadenza ma di quella data riportata nella dicitura: “Da consumarsi preferibilmente entro”. Questo limite non segna il momento in cui il cibo diventera’ nocivo per la salute, ma detta solamente un consiglio mirato ad evitare la possibilita’ che non sia piu’ fragrante o esattamente uguale al momento del confezionamento. Il cibo e’ buono a tutti gli effetti e la garanzia non ci e’ fornita solo dai rivenditori ma, soprattutto, dalle autorita’ sanitarie che assicurano la mancanza di rischi nel consumare tali alimenti.
Un po’ per la crisi, un po’ per i prezzi ottimi, vengono venduti in media alla meta’ del loro costo di mercato, la vendita di questi prodotti e’ schizzata alle stelle costringendo i rivenditori che spesso commerciano anche on-line a chiudere per qualche giorno i propri siti, intasati dall’enorme quantita’ di ordini ricevuti.
Gli Inglesi si sono fatti furbi, in tempi di recessione come questi non ci si puo’ permettere di sprecare nulla, figuriamoci il cibo.
Fonte: FinancialTimes.com
link articolo (inglese)
http://www.ft.com/cms/s/0/80829e0e-dedd-11dd-9464-000077b07658.html?nclick_check=1
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