L’uomo più generoso al mondo in materia di computer si chiama Borce Stamenov. Ha 45 anni, vive a Kavadartsi, una piccola cittadina della Macedonia del Nord, e dal Duemila lavora alla Bidat Informatika, un’azienda informatica molto conosciuta nella zona.
BORCE STAMENOV
Borce è semplicemente un tecnico e sa bene che nel suo paese ci sono 40mila bambini poveri che certo non possono permettersi un computer. Per esperienza diretta, conosce molto bene anche lo spreco che avviene invece, in materia di prodotti informatici, nelle famiglie più agiate. Inoltre, in queste condizioni, nella Macedonia del Nord la didattica a distanza funziona molto male e nonostante le promesse del governo, la maggioranza dei bambini non è attrezzata per seguire le lezioni da casa. L’ultima invenzione del governo è stata quella di chiedere alle famiglie senza computer di seguire i corsi scolastici attraverso la televisione di Stato. Una cosa abbastanza inutile.
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RECUPERO PC USATI
Stamenov, invece, goccia dopo goccia, ha realizzato un progetto molto concreto, per il quale era partito già nel 2016, quando si è trovato di fronte allo spreco dei computer. Racconta Borce: «Molti clienti ci lasciavano i loro vecchi computer che non usavano e ancora funzionavano o avevano bisogno solo di qualche piccola riparazione. Non sapevamo che cosa farne, se non darli ai tecnici alle prime armi per imparare il mestiere. Un giorno è venuta una madre single di tre figli, chiedendomi se avevo qualche computer da regalarle. L’ho fatto, la sua vita domestica è cambiata, e da quel momento ho capito che potevo fare qualcosa di importante…».
Così Borce ha creato una rete: da un lato le persone che donano i computer e dall’altro lato le persone povere che li ricevono. In mezzo lui che, con i suoi collaboratori, li ripara, quando è necessario. Poi li impacchetta e li spedisce.
IL PROGETTO DI BORCE STAMENOV
La campagna ha avuto talmente successo da prendere il nome di DonirajKompjuter (Dona un computer), con una pagina Facebook, dove si commentano gli scambi e si aggiornano le donazioni. Mentre scriviamo questo articolo, siamo già a 677 computer regalati a bambini poveri. Peccato che nessuno nel governo macedone abbia pensato di entrare in contatto con Borce per mettere a sistema il suo gesto. Lui intanto va dritto sulla sua strada, respingendo così l’idea di essere considerato un eroe: «Vengo da una famiglia operaia, e so che cosa significa avere poche cose. Quanto alla mia attività, sono semplicemente una persona la cui coscienza viaggia a duecento chilometri all’ora. E non si ferma».
Photo credits: lupiga.com
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