Bosco monumentale del Sasseto: 61 ettari di bellezza come in una fiaba

Un luogo magico, scelto come set per molti film. Alberi secolari che ombreggiano specie molto rare di quadrifogli.

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Il Bosco monumentale del Sasseto, nella frazione di Acquapendente, in provincia di Viterbo, è un’oasi naturale che per la sua magia è stato scelto spesso come set cinematografico (per esempio per il film Il racconto dei racconti di Matteo Garrone). 

Cosa vedere

Tra le caratteristiche che lo rendono unico ci sono i massi lavici sparsi su un territorio di 61 ettari, originati da una rupe vulcanica, tra i quali sono cresciuti, e da decenni non vengono toccati, alberi secolari di diverse specie. Aceri, castagni, faggi, lecci e olmi, che ombreggiano rarissimi esemplari di quadrifogli. Il modo più piacevole per godersi le bellezze naturali del Bosco del Sasseto è di perdersi calpestando i suoi sentieri, tra i manti di muschi e felci e il profumo dei bucaneve e dei ciclamini. Il Bosco del Sasseto si trova all’interno della Riserva naturale di Monte Rufeno, istituita dalla regione Lazio nel 1983 per proteggere quasi 3 mila ettari di territorio, dove dominano querceti a prevalenza di cerro, ma anche il pino nero, il pino d’Aleppo e il pino marittimo. Il valore di questa riserva, dal punto di vista della biodiversità, è contenuto in un dato: qui si incrociano il 30 per cento delle specie faunistiche presenti in Italia. Per conoscere i segreti della Riserva di Monte Rufeno il consiglio è di trascorrere almeno una notte in un vecchio casale in pietra o in un agriturismo, dove potrete fare anche acquisti a chilometro zero, dal miele millefiori al Biscotto di Sant’Antonio, un pane dolce a forma di treccia, la cui ricetta risale alla fine del Cinquecento. 

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La storia

Il nome Bosco del Sasseto deriva dai massi lavici provenienti da un vulcano, che hanno dato al luogo, con il tempo, un’atmosfera unica. E il fascino misterioso della foresta si mescola con la storia di un uomo, il marchese Edoardo Cahen, che a fine Ottocento, dopo avere ricostruito il castello sovrastante, scelse la natura selvaggia del Bosco del Sasseto come la sede del suo mausoleo in stile gotico. Il mausoleo è stato progettato nello stesso periodo della ricostruzione del castello, dall’architetto senese Giuseppe Partini, mentre i giardini e i sentieri del bosco sono disegnati dai paesaggisti francesi Henry e Achille Duchene.

Come si visita

 La visita completa al Bosco del Sasseto dura circa due ore e si può fare soltanto su prenotazione ([email protected]).Per prenotare una visita bisogna scrivere a: laperegina.it/modulo-prenotazione-sasseto. I giorni e gli orari dipendono dal periodo dell’anno. 

Come si arriva

Il Bosco del sasseto si raggiunge facilmente da Firenze o Roma, percorrendo l’Autostrada del Sole A1, uscendo a Viterbo Scalo e seguendo la SP56, SP99, SP107, SP47 e SP50 in direzione Acquapendente.

Le immagini sono tratte dalla pagina Facebook dedicata al Bosco del Sasseto

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