Botta e risposta con il Ministro Patroni Griffi

Il ministro Filippo Patroni Griffi fa alcune precisazioni rispetto al mio articolo sull’uso di twitter per governare. Innanzitutto distingue tra “licenziamenti” ed “eccedenze”, una differenza di lessico che non cambia la sostanza dei fatti: secondo il ministero circa 4mila persone devono andare a casa. Ed è ovvio che lo faranno attraverso strumenti come la mobilità, […]

Il ministro Filippo Patroni Griffi fa alcune precisazioni rispetto al mio articolo sull’uso di twitter per governare. Innanzitutto distingue tra “licenziamenti” ed “eccedenze”, una differenza di lessico che non cambia la sostanza dei fatti: secondo il ministero circa 4mila persone devono andare a casa. Ed è ovvio che lo faranno attraverso strumenti come la mobilità, i pensionamenti e i contratti di solidarietà. Non è esatto, invece, che la polemica attorno all’uso del tweet per comunicazioni così delicate sia stata sollevata dai giornalisti, e non dai lavoratori. Per esempio Susanna Camusso, che fino a prova contraria rappresenta proprio i lavoratori, ha parlato di «una scelta inaudita». Quanto alla trasparenza e alla casa di vetro della pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, persona seria e competente, fa bene ad affermare questi principi. Ma il tweet, a mio avviso, resta uno strumento sbagliato per annunciare, con il timbro ministeriale, il grigio e incerto futuro a migliaia di lavoratori.

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