Il bracconaggio purtroppo è molto diffuso in Italia, specie in alcune aree. Si tratta di una pratica illegale, con la quale vengono sterminati innanzitutto uccellini, ma anche tutta una serie di specie selvatiche. Un vero crimine contro la Natura.
Indice degli argomenti
BRACCONAGGIO IN ITALIA
Il bracconaggio in Italia rappresenta una grave minaccia per la fauna selvatica e l’equilibrio dell’ecosistema. Dal 2009 al 2020 sono stati accertati in Italia 35.500 casi di bracconaggio. In particolare, sono stati segnalati illeciti contro uccelli e mammiferi selvatici. Tra le caratteristiche del bracconaggio, emerge la caccia illegale a uccelli migratori, che spesso comprende specie protette e in pericolo di estinzione. Anche gli uccelli rapaci notturni sono particolarmente vulnerabili a queste attività predatorie. Inoltre, il bracconaggio riguarda mammiferi selvatici, con il lupo appenninico e il cinghiale. Questa pratica non solo minaccia la sopravvivenza di molte tipologie di animali ma provoca anche squilibri nell’ecosistema, danni all’agricoltura e agli habitat naturali. Organizzazioni ambientaliste lavorano instancabilmente per contrastare il bracconaggio attraverso campagne di sensibilizzazione, monitoraggio della fauna selvatica e collaborazione con le autorità competenti.
LEGGI ANCHE: I colori degli animali, a ciascuna specie la sua tinta. Innanzitutto per difendersi
BRACCONAGGIO NEL MONDO
Il bracconaggio è una causa significativa della perdita di biodiversità nel mondo, perché provoca la morte di milioni di animali ogni anno al fine di ottenere avorio, pelli pregiate, corni, ossa e presunti medicinali. Questa pratica illecita si estende in diverse zone del mondo, coinvolgendo l’Africa, l’Asia, e le Americhe, causando una drastica diminuzione delle popolazioni di animali selvatici. Il bracconaggio viene perpetrato da gruppi criminali e genera un business di oltre 20 miliardi di dollari all’anno, coinvolgendo un numero enorme di specie animali. Un’attività terribile che sta portando molte creature sull’orlo dell’estinzione.
COSA PROVOCA IL BRACCONAGGIO
Il bracconaggio provoca una serie di gravi conseguenze sia per l’ambiente che per la società. Ecco le principali:
- Il bracconaggio minaccia numerose specie animali, molte delle quali già in via di estinzione, portando alla perdita di biodiversità e alla diminuzione delle popolazioni degli animali selvatici;
- Il bracconaggio può danneggiare l’industria del turismo nelle regioni ricche di fauna selvatica, poiché la perdita di specie può diminuire l’attrattiva turistica delle zone interessate;
- Il bracconaggio alimenta il mercato nero illegale di prodotti di origine animale, minacciando la conservazione delle specie selvatiche;
- Il bracconaggio può portare a conflitti tra comunità locali e autorità responsabili della conservazione, poiché alcune persone possono dipendere economicamente da queste attività illegali;
- Il bracconaggio può causare un’alterazione dell’equilibrio ecologico, con effetti a catena che coinvolgono altre specie e l’ambiente circostante;
- La cattura e l’uccisione di specie selvatiche possono limitare le opportunità per gli scienziati di studiarle e comprendere meglio i loro ruoli nell’ecosistema.
DOVE È PIÙ DIFFUSO IL BRACCONAGGIO?
Il bracconaggio in Italia è un problema diffuso e radicato in diverse regioni e rappresenta una minaccia per la fauna selvatica e l’equilibrio degli ecosistemi. Vediamo insieme quali sono le zone in cui questa pratica odiosa è più sviluppata:
- Nelle Valli del bresciano e del bergamasco, piccoli uccelli protetti vengono catturati illegalmente con strumenti di tortura chiamati archetti per essere utilizzati in piatti tipici;
- Nel Basso Sulcis in Sardegna, centinaia di migliaia di pettirossi, merli e tordi sono cacciati illegalmente per la preparazione delle cosiddette “grive”, cioè gli spiedini di uccelli, da vendere ai ristoranti;
- Lo Stretto di Messina è un punto di passaggio per uccelli migratori, ma centinaia di bracconieri li aspettano per sparare indiscriminatamente, uccidendo molti di loro;
- Anche nelle Isole tirreniche e circumsiciliane si cacciano illegalmente piccoli uccelli in migrazione e rapaci per motivi commerciali o per divertimento;
- Sul Delta del Po’, nelle zone umide della Puglia e del Litorale Domitio, si abbattano uccelli acquatici e specie protette per consumo personale o per divertimento, con la complicità della criminalità organizzata che prepara appostamenti fissi abusivi.
PER APPROFONDIRE: Animali che rischiano l’estinzione, più della metà delle specie sono in pericolo (foto)
ANIMALI VITTIME DEL BRACCONAGGIO
Il bracconaggio colpisce numerose specie animali in tutto il mondo, mettendo a rischio la loro sopravvivenza e contribuendo alla perdita di biodiversità. Ecco quelle più cacciate:
- Gli elefanti, vengono cacciati per le loro preziose zanne di avorio, e questo sta minando seriamente la loro sopravvivenza;
- La caccia ai rinoceronti per i loro preziosi corni è un problema grave, soprattutto in Africa, dove diverse specie di essi sono in pericolo di estinzione;
- Le tigri sono particolarmente richieste per la loro pelliccia, le ossa e altre parti del corpo utilizzate nella produzione di pozioni e medicinali;
- Tra gli animali più cacciati e trafficati al mondo vi sono i pangolini, richiesti per le loro scaglie, ritenute magiche e curative, e per la carne, nonostante siano protetti da leggi internazionali;
- Molti uccelli rapaci, come falchi, avvoltoi e aquile, sono vittime del bracconaggio perché venduti vivi, per la caccia sportiva illegale o per utilizzarne parti del corpo, adoperate per la realizzazione di talismani;
- Molti uccelli migratori e piccoli passeriformi sono catturati illegalmente per il commercio di animali vivi, per la vendita ai ristoranti o per essere esibiti come animali da compagnia;
- Oltre alle tigri, altri grandi felini come leoni, leopardi e ghepardi sono vittime del bracconaggio per le loro pelli e parti del corpo;
- Le tartarughe marine sono cacciate per la loro carne, uova e gusci, e sono oggi seriamente a rischio.
CHI CHIAMARE IN CASO DI BRACCONAGGIO?
In caso di bracconaggio o attività sospette legate alla caccia illegale o alla cattura di animali protetti, è fondamentale segnalare immediatamente l’evento alle autorità competenti:
- Corpo Forestale dello Stato al 1515
- Carabinieri al 112
- Polizia di Stato al 113
- Guardia di Finanza al 117
- Polizia provinciale
- Guardie volontarie di associazioni ambientaliste
- Polizia Municipale
LEGGI ANCHE: Animali al pascolo, come comportarsi
COME FERMARE IL BRACCONAGGIO
La lotta contro il bracconaggio è una responsabilità collettiva e richiede un impegno continuo da parte di tutti per proteggere la fauna selvatica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi. Ecco cosa bisognerebbe fare per contrastare questo terribile fenomeno:
- Chi sospetta attività di bracconaggio o caccia illegale, deve segnalare immediatamente l’evento alle forze dell’ordine o al Corpo Forestale dello Stato;
- Le organizzazioni nazionali ed internazionali sono attive nella protezione della fauna selvatica e nella lotta contro il bracconaggio. Le si può contattare per segnalare l’attività sospetta o per supportare le loro iniziative di conservazione;
- Sarebbe opportuno sensibilizzare le persone sul problema del bracconaggio promovendo la partecipazione ad eventi e campagne organizzate da gruppi ambientalisti o istituzioni locali;
- Altre misure efficaci includono la proibizione del commercio internazionale di avorio, l’inasprimento delle pene per il commercio illegale di animali e l’aumento delle pattuglie di protezione;
- L’uso del DNA e della tecnologia con droni e GPS, sono inoltre fondamentali per individuare le zone ad alto rischio di bracconaggio e proteggere le specie minacciate.
LE SPECIE DA PROTEGGERE:
- Centro Monte Adone, in provincia di Bologna, dove si salvano gli animali selvatici ed esotici
- Traffico animali esotici: il crocevia è l’India
- Ospedale delle tartarughe, il miracolo di Favignana dove vengono curate e salvate da plastica e nylon
Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
- Iscriviti alla nostra Newsletter cliccando qui;
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite;
- Seguici su Facebook, Instagram e Pinterest.