Bullismo in Italia: colpisce anche il 20 per cento degli under 11 anni

Prima gli attacchi sul web e poi si passa alla vita reale. Secondo una ricerca della Sapienza il 71 per cento dei giovani pensano che il bullismo non faccia danni

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BULLISMO IN ITALIA

La relazione tra bullismo e cyberbullismo e la violenza del linguaggio che si scatena sul web è molto stretta. Molto più stretta di un semplice effetto di contagio e di induzione all’insulto. Il vero legame è il paradigma che ormai è passato, specie tra le nuove generazioni. In Rete tutto è lecito, a partire dal lancio di insulti e dalle ferite riservate alle vittime dell’aggressione, che secondo i ragazzi non lasciano conseguenze negative. E se tutto è lecito, il bullismo e il cyberbullismo ne diventano una diretta conseguenza, quasi un’opzione.

Inoltre, secondo i dati presentati dall’università La Sapienza di Roma, molti giovani sono convinti che sia giusto lanciare insulti attarverso il web, come se Internet incorporasse questa funzione e questo linguaggio. Allo stesso tempo, il 71 per cento ritiene che non ci siano conseguenze negative per le ferite, bulliste o altro, via web, dimenticando anche tragici episodi di cronaca, come Tiziana Cantone che si è uccisa per la vergogna patita sul web. Una, e non l’unica vittima di questo infernale e distruttivo meccanismo, il più grande spreco di tecnologia e di vita che si sta consumando tra le nuove generazioni. Tanto che sentiamo la necessità, con una certa dose di pomposa retorica, di celebrare il Safer Internet Day, ovvero la Giornata Mondiale per la sicurezza in Rete.

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VITTIME DEL BULLISMO UNDER 11

È spaventoso pensare che nella fascia di età 11 anni le vittime di cyberbullismo sono pari al 17,2% dei maschi e al 21,1 % delle femmine. Mentre i 13enni coinvolti, secondo quanto riporta il Ministero della salute, sono il 12,9% dei ragazzi e il 18,4% delle ragazze; gli adolescenti di 15 anni sono il 9,2% dei maschi e l’11,4% delle femmine.

Purtroppo l’età di esordio si sta abbassando, i primi episodi in alcuni casi si verificano già tra i 5-6 anni di età colpendo quasi il 20 per cento degli under 11 anni, quindi bambini molto piccoli che spesso soffrono in silenzio.

DOVE E’ PIU’ FREQUENTE IL BULLISMO

Secondo i dati della Sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children – HBSC Italia 2022, a scuola si verificano atti di bullismo soprattutto tra i bambini di età compresa tra gli 11 e i 13 anni e nelle ragazze. Mentre il cyberbullismo è in crescita sia nelle ragazze che nei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 13 anni. Man mano che l’età aumenta, i due fenomeni diminuiscono.

Secondo quanto riporta il Ministero della Salute – il fenomeno ha origine prevalentemente in ambito scolastico -.

E stando ai dati Istat relativi al 2021 sono principalmente – i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado ad avere assistito o a essere venuti a conoscenza di questo tipo di comportamenti (11,7%, contro il 7,9 delle scuole secondarie di secondo grado). – Inoltre la quota più alta si registra tra le ragazze con un 11,3% contro il 7,6% dei maschi. Dall’indagine risulta inoltre che le maggiori vittime siano i ragazzi che dichiarano di appartenere a famiglie povere e che vanno male a scuola.

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BULLISMO E CYBERBULLISMO

Ma come si spiega il dilagare di un fenomeno che sembrava ristretto a una minoranza di facinorosi? Innanzitutto pesano le nuove tecnologie che, attraverso forme anonime di dialogo sul web, alimentano pulsioni violente e offese. E dal cyberbullismo, la prepotenza attraverso Internet, al bullismo nella vita reale, il passo è molto breve. In un libro intitolato I giustizieri della Rete, Jon Ronson scrive che «sul web anche i buoni diventano cattivi, e la gogna mediatica è peggio di quella del Medioevo». In secondo luogo, è venuta sempre meno la diga di contenimento delle famiglie, e il ruolo dei genitori. Che sembrano sdoppiati: da un lato iperprotettivi con i figli, dall’altro poco attenti alla violenza che serpeggia tra i giovani.

STORIE DI BULLISMO E CYBERBULLISMO:

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