Calcolosi renale: sintomi, rimedi e prevenzione

Nausea, vomito e dolore fino al basso inguine. La diagnosi si fa con una semplice ecografia. Se i calcoli sono piccoli, durano un paio di giorni prima di essere espulsi

calcolosi renale

La calcolosi renale, o anche definita come calcoli renali, è una delle più diffuse e antiche forme di infezione alle vie urinarie. Si traduce nella formazione di piccoli sassolini, detti calcoli (dal latino calculus, sassolino), di varie dimensioni, nelle vie urinarie, con dolori, bruciori e difficoltà durante la minzione. Il 90 per cento dei calcoli sono formati da ossalato di calcio e sono radiopachi, nel 10 per cento dei casi sono formati invece da fosfato di calcio.

Cause

Tra le cause più diffuse e approfondite dagli studi scientifici c’è sicuramente il fattore ereditario: nelle famiglie dove un genitore soffre di calcoli renale, è molto probabile che uno dei figli abbia poi lo stesso problema. Una seconda causa è la scarsa idratazione, il venir meno alla regola fondamentale di bere almeno due litri di acqua al giorno. E ancora: una dieta poco sana e poco equilibrata, con una presenza eccessiva di sale e\o di proteine, l’obesità, l’uso di alcuni antibiotici, malattie dell’apparato digerente.

Sintomi

Fin quando i calcoli restano nei reni, non ci sono disturbi e sintomi particolarmente significativi, a parte vaghi mal di schiena, fitte e dolori. Le cose cambiano, e di molto, quando i calcoli finiscono nell’uretere e provocano la colica. A quel punto i sintomi diventano molto marcati:

  • Dolore acuto che si irradia verso il basso fino all’inguine
  • Dolore violento a un fianco o alla schiena, sotto le costole
  • Nausea e vomito
  • Sudorazione fredda
  • Pallore
  • Tachicardia
  • Irrequietezza
  • Febbre e brividi
  • Urgenza di urinare con molta frequenza
  • Tracce di sangue nelle urine

Diagnosi

La diagnosi della calcolosi renale si va, in prima battuta, attraverso l’ecografia. Successivamente, e se il medico lo richiede, si passa alla TAC, quasi sempre senza mezzi di contrasto. 

Rimedi

L’obiettivo dei rimedi è l’espulsione dei calcoli. Se sono piccoli, e non superano  i 4 millimetri di diametro, saranno eliminati naturalmente con le urine, nel giro di un paio di giorni. A una condizione: bere molta acqua, per favorire l’espulsione. Se il dolore è molto forte, e se il medico lo consente, si può prendere un semplice antidolorifico.  

Trattamenti

Se i calcoli sono troppo grandi da poter essere espulsi naturalmente (6-7 millimetri di diametro), si può intervenire con diverse tecniche:

  • litotripsia extracorporea ad onde d’urto
  • litrorissia retrograda per via ureterorenoscopica mini-invasiva 
  • ureteroscopia
  • nefrolitotomia percutanea
  • chirurgia aperta

Complicazioni

La complicazione della calcolosi è la colica renale, un dolore violento che si localizza al fianco e si irradia verso il basso e anteriormente fino a raggiungere il testicolo, nell’uomo, e l’inguine, nella donna. Se sopraggiunge l’infezione dell’apparato urinario, si può avere febbre e, a secondo della localizzazione (uretra, vescica, rene), una uretrite, una cistite, una cisto pielite o una nefrite. Se il calcolo ostruisce completamente l’uretere determinerà un ristagno di urine ed una sofferenza del rene (idronefrosi).

Prevenzione

La prevenzione è molto importante, anche per evitare le frequentissime recidive. Tra le cose da fare.

  • Bere molta acqua, specie lontano dai pasti. Circa 2-3 litri al giorno, in modo da evitare che i prodotti di scarto siano troppo concentrati e facilitino la formazione dei calcoli
  • Evitare di mangiare con pietanza troppo salate
  • Non esagerare con cibi che contengono ossalato di calcio, come il cioccolato, le arachidi, le mandorle, i porri, e i prodotti a base di soia
  • Aumentare il consumo di frutta e verdura

Leggi anche: 

Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
Torna in alto