Calypso, al largo del Peloponneso, in Grecia, nel Mare Mediterraneo, è un luogo molto conosciuto dagli storici e dagli scienziati. Si tratta di un abisso marino, il puto più profondo del Mediterraneo, che prende il nome da una celebre ninfa della mitologia greca. E qui, a una profondità di oltre 5 chilometri è stata una scoperta allo stesso tempo sensazionale e drammatica: una delle più alte concentrazioni di rifiuti di tutti i mari del mondo. Una vera, gigantesca discarica, piazzata nell’abisso del mare e continuamente alimentata dall’arrivo di nuova spazzatura, per l’88 per cento formata da residui di plastica.
Bottigliette di plastica per acqua minerale e bibite, bicchieri e tazze, buste per la spesa, sacchi, resti di tubetti di dentifrici, spazzolini e cotton fioc. Un mostruoso sversatoio di rifiuti scoperto attraverso uno studio del Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione Europea e pubblicato sulla rivista scientifica Marine Pollution Bulletin.
I rifiuti censiti, ripresi attraverso le immagini scattate da un sommergibile, sono pari a 26.715 pezzi per chilometro quadrato. Una concentrazione simile di spazzatura nelle acque marine più profonde non si era mai vista nel Mediterraneo, e gli studiosi l’avevano segnalata solo nelle acque del Mare Cinese Meridionale.
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