Cameron, crociata contro i siti porno: “Oscuriamoli per proteggere i bimbi”

Il governo di David Cameron ha cominciato una battaglia per impedire del tutto la visione di siti pornografici dal computer di casa a meno che non sia fatta esplicita richiesta da parte di un adulto. Lo scrive il Daily Mail. Considerato che – secondo un sondaggio della rivista Psychologies – un bambino di 10 anni […]

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Il governo di David Cameron ha cominciato una battaglia per impedire del tutto la visione di siti pornografici dal computer di casa a meno che non sia fatta esplicita richiesta da parte di un adulto. Lo scrive il Daily Mail.

Considerato che – secondo un sondaggio della rivista Psychologies – un bambino di 10 anni su tre in Gran Bretagna ha visto su internet materiale pornografico, il provvedimento, sostengono i promotori, è volto ad impedire la prematura “sessualizzazione” dei bambini. Secondo alcuni, l’esposizione quotidiana dei più piccoli a siti dai contenuti sessuali rischia, infatti, di provocare dei danni.

E così il governo ha deciso di intervenire chiamando a colloquio per il mese prossimo i più importanti provider della Gran Bretagna – tra cui Bt, Virgin Medi e TalkTalk – per discutere con il ministro delle comunicazioni Ed Vaizey su come cambiare il modo in cui la pornografia entra nelle case dei cittadini britannici. Il parental control, quello utilizzato anche per i programmi televisivi, non basta più. La proposta del governo è di bloccare i siti pornografici alla fonte e introdurre la possibilità, per gli adulti, di richiedere l’accesso.

L’obiezione rivolta al governo dall’Associazione degli internet provider è che un sistema del genere sarebbe molto costoso e tecnicamente difficile da applicare. Ma il fronte dei sostenitori, tra cui l’associazione Safermedia, risponde che «si può fare, come è stato fatto per la pedopornografia». E, in effetti, il governo ha proposto ai grandi provider di applicare la stessa tecnologia utilizzata per impedire l’accesso ai siti di pedopornografia.

«È una questione molto seria – ha detto il ministro britannico delle comunicazioni – mi auguro che gli internet provider forniscano delle soluzioni evitando a noi di creare una legge ad hoc». «Oggi la pornografia su internet è una questione che riguarda la salute mentale perchè sappiamo i danni che può creare», ha detto la presidente di Safermedia Miranda Suit citando il caso dei due fratellini di Sheffield, 11 e 12 anni, condannati a cinque anni di reclusione per aver picchiato, torturato, minacciato di uccidere e costretto a fare sesso tra di loro due bambini che avevano 9 e 11 anni. Durante il processo era emerso che i due fratelli violenti venivano da famiglie disastrate e avevano accesso a siti pornografici.

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