SCUOLA PER DETENUTI
Offrire un’opportunità a chi sconta pene più o meno lunghe. Molto spesso sono i giovani a finire, troppo presto, in carcere. Da quel momento, insieme alla loro libertà, viene limitata anche la possibilità di formarsi. Questo gli preclude la possibilità di costruirsi un futuro, una volta scontata la pena. Il problema riguarda migliaia di giovani. Per questo, la dirigente scolastica della scuola “Leopoldo Pilla” di Campobasso ha deciso di attivarsi mettendo a disposizione il proprio istituto e i docenti per una vera e propria scuola per detenuti. Il risultato è stato straordinario.
Grazie a un accordo tra la preside della scuola, e la casa circondariale di Campobasso è stato possibile offrire una formazione teorica e pratica ai detenuti. Un progetto inclusivo di integrazione tra scuola e territorio, ideato dalla dirigente scolastica, Rossella Gianfagna, e grazie al quale due detenuti della casa circondariale del capoluogo potranno affrontare a breve gli esami di Stato.
LEGGI ANCHE: Freedhome, il negozio che dà un futuro ai detenuti vendendo i prodotti fatti in carcere
OPPORTUNITÁ PER DETENUTI E SCUOLA
Il progetto consente, alla scuola, di far fronte alle necessità di manutenzione dell’Istituto, che sono eseguite dai detenuti. Quindi, l’iniziativa ha realizzato un vero e proprio scambio tra la prestazione d’opera e la formazione, a favore di chi sta scontando una pena. Una partnership che ha messo in piedi una rete tra la casa circondariale e l’istituto.
Negli ultimi anni i detenuti hanno preso parte alle attività scolastiche seguendo corsi di agricoltura, dove apprendono le competenze necessarie per lavorare l’orto. Inoltre, la scuola Leopoldo Pilla, ha anche finanziati la realizzazione di un orto all’interno della casa circondariale, dove i propri studenti sono andati a fare alternanza scuola-lavoro insieme ai detenuti che non posso lasciare la struttura.
L’iniziativa è piaciuta non solo a coloro che si trovano in una condizione di detenzione ma anche ai docenti. Molti di loro non hanno alcun problema a rimanere a scuola anche di pomeriggio per i corsi serali, anzi ne fanno richiesta alla preside.
Chi ha avuto l’opportunità di frequentare i corsi si è appassionato. Alcuni detenuti hanno manifestato, addirittura, il desiderio di svolgere il lavoro di agricoltore, una volta scontata la pena. Altri, a partire dai corsi seguiti, hanno iniziato a coltivare interessi che vorrebbero trasformare in un lavoro. Rossella Gianfagna ha ricordato il caso di un giovane, entrato in carcere molto giovane e oggi in stato di semi-libertà, che è diventato un bravo apicoltore. Attualmente in attesa di scontare gli ultimi anni, continua a collaborare con la scuola di Campobasso per i vari progetti perché, ha raccontato la dirigente, “desidera fortemente stare insieme ai docenti e agli studenti”. Oltre ai corsi, i detenuti prendono parte anche alle varie fiere agricole che vengono organizzate, stando a contatto con varie persone e realtà. Tutto questo li aiuta a uscire dall’isolamento forzato e gli permette di sviluppare dei rapporti che possono tornargli utili quando saranno liberi. Un modo intelligente per offrire una seconda possibilità a chi ha sbagliato e sta pagando gli errori commessi.
(L’immagine in evidenza e quelle a corredo del testo sono tratte dal sito dell’ IIS Leopoldo Pilla di Campobasso)
Il progetto è in concorso per l’edizione 2018 del Premio Non Sprecare. Per conoscere il bando e partecipare vai qui!
Se il progetto ti è piaciuto condividilo su Facebook, Twitter e G+
PROGETTI IN CONCORSO AL PREMIO NON SPRECARE 2018
- Econviene, la piattaforma che vende farmaci da banco, integratori alimentari e cosmetici a metà prezzo
- Kloters, la maglietta che ingoia lo smog prodotto da due automobili in città (foto)
- Un giardino che non usate e dove pagate solo la manutenzione? Ecco la piattaforma che consente di affittarlo, anche per un evento (foto)
- Il casco intelligente inventato da un ragazzo di 20 anni. Lancia sos in caso di incidente. E ti avvisa se sei stanco (foto)
- Nel mantovano la vernice vegetale che nasce dagli scarti agricoli delle bucce di pomodoro (foto)
Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
- Iscriviti alla nostra Newsletter cliccando qui;
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite;
- Seguici su Facebook, Instagram e Pinterest.