Canguro terapia: la migliore terapia per i neonati prematuri

Tutto si basa sul contatto diretto, pelle a pelle, del bambino con la mamma. I casi nei quali questa terapia non si può praticare

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La canguro terapia, conosciuta anche come marsupio terapia o in inglese  kangaroo care, è considerata la più efficace cura, a beneficio sia del bambino sia della donna che ha appena partorito, nel caso di una nascita prematura o di un bebè nato sottopeso. La Società italiana di neonatologia (Sin) la raccomanda in tutte le terapie intensive neonatali, mettendo mamme e padri nelle condizioni ideali per poterla attuare anche per più ore al giorno.

Origini

Nasce negli anni Settanta nei paesi del Sud America, per affrontare i problemi dei neonati prematuri in ospedali poco attrezzati per la mancanza di incubatrici. Ma da allora questa tecnica si è diffusa ovunque, anche nel mondo occidentale, con risultati molto positivi. Il primo pediatra che ha praticato la canguro terapia è stato il colombiano Edgar Rey, nel 1978, presso l’Istituto materno Infantil di Bogotà.

Come si fa

Tutto si basa sul contatto diretto, pelle a pelle, del bambino con la mamma. Il neonato viene posizionato sul petto della madre per favorire un abbondante allattamento, e avvolto in modo tale da rimanere in sicurezza. Il nome della terapia deriva da ciò che fanno le mamme canguro con i loro piccoli, quasi sempre inadatti a sostenere una vita autonoma:  vengono messi in un marsupio, una tasca materna, dove stanno al caldo e vengono ben nutriti fino a quando non sono in grado di essere indipendenti.

Durata

Una singola sessione di canguro terapia dura circa un’ora (l’ideale è arrivare a 90 minuti), ma può essere replicata più volte nel corso della giornata, sulla base delle esigenze del neonato.  L’importante è che l’ambiente sia caldo, rassicurante, confortevole,  e siano presenti anche, se possibile, il padre o qualche familiare, come i nonni.

Risultati

La canguro terapia viene raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per tutti i neonati pretermine o di basso peso (al di sotto dei 2000 grammi). I risultati di questa tecnica hanno ridotto enormemente i rischi di morte del bambino nei suoi primi 28 giorni di vita

Benefici per il neonato

I benefici più importanti per il neonato, subito dopo l’obiettivo di mettere in sicurezza la vita del bambino, sono:

  • Un netto miglioramento della circolazione sanguigna, della respirazione e del ritmo cardiaco
  • Il rafforzamento dell’abitudine a essere allattato attraverso il latte del seno della madre, quello sicuramente più sano per il neonato, anche nel lungo termine
  • Un riposo notturno più tranquillo
  • Una relazione più intensa con la madre
  • Una prevenzione, senza l’uso di farmaci, per i problemi gastrointestinali
  • Una diminuzione del pianto del neonato

Benefici per la madre

Anche la mamma che sceglie la canguro terapia ne trae importanti benefici. Questa partecipazione emotiva  così diretta, per esempio, riduce al minimo il rischio di una depressione post partum. Inoltre regolarizza l’allattamento, stabilizza le condizioni generali della donna dopo la gravidanza e il parto, e potenzia, dal primo momento, la relazione tra la madre e il neonato.

Il padre può fare la canguro terapia?

Anche i padri possono fare la canguro terapia. Dovrà solo avere un abbigliamento comodo, con vestiti molto larghi, mentre il neonato indosserà solo il pannolino e sarà coperto. Gli effetti positivi per il bambino, secondo diverse ricerche scientifiche, sono analoghi a quelli della canguro terapia portata avanti dalla madre, mentre il padre ne avrà come beneficio una riduzione dello stress e un forte miglioramento della sua relazione con il bambino.

Quando non si può fare

Ci sono alcune situazioni nelle quali la canguro terapia non va fatta, almeno dal primo momento. Per esempio:

  • Quando la madre è provata dal parto, sia fisicamente sia emotivamente
  • Quando ha troppa paura di poter fare male al bambino: dovrà prima tranquillizzarsi
  • Quando prova sensi di colpa
  • Quando il neonato non è stabile sulla base di alcuni parametri essenziali: temperatura corporea, ossigenazione del sangue, frequenza cardiaca e pressione arteriosa.

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