CBD (cannabidiolo): cos’è e proprietà terapeutiche

Le dosi da non superare e i possibili effetti collaterali. Gli usi dell'olio di cannabidiolo

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I media parlano sempre più di cannabidiolo e delle sue potenti proprietà. Il CBD, il principio attivo estratto dalla pianta di canapa, è noto da migliaia di anni nella medicina alternativa per il trattamento di disturbi e malattie.

Sono sempre di più le persone attratte dai prodotti a base di cannabidiolo: secondo i dati raccolti da Statista, il mercato del CBD genererà 3,47 miliardi di euro in Europa negli anni futuri.

Secondo gli scienziati è un prezioso alleato per mantenere l’organismo in salute e in forma.

Ma cos’è il CBD esattamente? Come interagisce con l’organismo? Quali sono le sue proprietà? Insomma, perché ha acquisito tanta fama?

Per rispondere a tutte le domande abbiamo preso spunto dall’articolo sul CBD di Crystalweed, una delle più importanti aziende italiane del settore.

COS’È IL CBD?

Il CBD, o cannabidiolo, è una delle più famose componenti della pianta di canapa insieme al THC.

La canapa rientra nella famiglia delle Cannabaceae ed è conosciuta in tutto il mondo per usi differenti.

A differenza del THC, il CBD è una sostanza naturale non psicoattiva. Non procura quindi alcuna sensazione di sballo. Al contrario, è un principio attivo dalle innumerevoli proprietà benefiche.

LEGGI ANCHE: Cannabis light in Italia, che cosa dice la legge. Come, quando e dove si vende

COME VIENE PRODOTTO IL CBD

In Europa il processo produttivo inizia con la coltivazione regolamentata dalle leggi comunitarie con un contenuto di THC inferiore allo 0,2%. La fase agricola può avvenire con modalità diverse:

  • indoor;
  • outdoor;
  • in serra.

Le coltivazioni più pregiate sono quelle biologiche, dove non vengono utilizzati pesticidi o altre sostanze chimiche.

Quando le piante acquisiscono la loro forma definitiva, vengono raccolte per passare all’estrazione delle componenti. Il procedimento industriale con CO2 supercritica è quello che assicura la più elevata purezza del prodotto. Il CBD può infatti essere più o meno raffinato. In pratica può essere isolato dalle altre sostanze presenti nella canapa oppure rimanere unito alle stesse.

IL CBD È SICURO?

Gli scienziati hanno realizzato, e stanno continuando a realizzare, numerosi test scientifici per comprendere a fondo tutte le proprietà del CBD. Durante questi esperimenti il cannabidiolo è sempre stato ben tollerato.

Non essendo psicoattivo, a differenza del THC, non procura alcuna forma di sballo e ciò lo rende sicuro anche per i soggetti più sensibili. I prodotti a base di CBD possono contenere una piccola percentuale di THC ma è comunque troppo bassa per causare alterazioni mentali.

Il CBD viene infatti estratto dalla pianta di canapa, che è diversa dalla pianta di marijuana. Se la marijuana contiene un’elevata concentrazione di THC, la canapa ha dei livelli molto più contenuti.

QUALI SONO I POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI DEL CBD

Durante gli studi, sono emersi solo rari e lievi effetti collaterali come:

  • secchezza delle fauci;
  • stanchezza;
  • alterazione dell’appetito;
  • senso di nausea.

Non si sono mai manifestate delle controindicazioni gravi, come confermato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Nella maggior parte dei casi, gli effetti collaterali si sono rivelati una conseguenza dell’interazione con altri farmaci. Chi vuole ricorrere al CBD per curare qualche patologia, dovrebbe infatti consultare il proprio medico di fiducia per avere un parere sulla compatibilità delle cure.

Pare addirittura che il CBD sia così potente da neutralizzare o comunque ridurre l’effetto collaterale indotto dal THC, quindi proprio il senso di sballo.

LA LEGALIZZAZIONE DEL CBD

La legalizzazione del CBD è un argomento molto vasto e complesso perché ciascun Paese regolamenta il settore in modo autonomo. In Italia la normativa di riferimento è la legge n. 242/2016, a cui si sono aggiunte diverse pronunce della Cassazione.

In Italia la cannabis legale è quella con un livello di THC compreso tra lo 0,2 e lo 0,5%. Data la sua bassa percentuale di principio attivo psicoattivo viene appunto chiamata “cannabis light”.

È poi consentita anche la vendita di canapa terapeutica, ossia di prodotti con elevati livelli di THC che possono essere acquistati però solo in farmacia dietro prescrizione medica.

COME INTERAGISCE IL CBD CON IL CORPO UMANO? COSA DICONO GLI SCIENZIATI?

Gli scienziati hanno scoperto che il cannabidiolo è efficace perché interagisce con il sistema endocannabinoide. Questa è stata una scoperta a dir poco rivoluzionaria: il corpo umano produce già delle sostanze simili ai cannabinoidi chiamate endocannabinoidi.

Attraverso i recettori che si trovano nel sistema nervoso centrale e periferico, i cannabinoidi possono quindi interagire con ogni singolo organo del corpo, dalla pelle al cuore.

Tale processo permette quindi di curare in profondità alcuni disturbi riequilibrando l’organismo. Per questo e altri motivi il CBD sta suscitando sempre più l’interesse tra gli scienziati o consumatori.

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IN QUALI FORME VIENE VENDUTO IL CBD

Sul mercato si trovano tantissimi prodotti diversi a base di cannabidiolo.

Il più apprezzato è certamente l’olio di CBD che viene venduto in tre versioni:

  • full spectrum (con THC);
  • broad spectrum (senza THC);

Nelle prime due formule sono presenti anche tutte le altre componenti naturali della pianta di canapa, mentre la versione isolata contiene solamente CBD. La forma più pura in cui puoi trovare il cannabidiolo sono i cristalli di CBD, con una purezza che può superare addirittura il 99%.

Il CBD si è poi espanso in molti settori come quello alimentare, dei cosmetici e persino dei prodotti per animali. Sono sempre più numerose le persone che ricorrono al CBD per curare ansia e convulsioni nei propri animali domestici.

PER APPROFONDIRE: Olio di canapa, le proprietà dei semi della cannabis. Un perfetto antiossidante

LE PROPRIETÀ TERAPEUTICHE DEL CBD

Qui sotto andremo ad analizzare quelle che sono le proprietà terapeutiche del CBD.

ANALGESICO

Da millenni il cannabidiolo viene utilizzato come rimedio naturale per la cura del dolore, anche cronico. Il CBD, infatti, influisce sull’anandamide controllando la risposta dell’organismo.

È quindi in grado di dare sollievo a dolori più comuni come il mal di schiena o il mal di testa. Ma è anche in grado di trattare dolori più potenti e duraturi come il dolore provocato da un danno ai nervi.

Gli scienziati hanno scoperto che i prodotti a base di CBD sono efficaci per il trattamento del dolore sia nelle persone che negli animali.

ANTINFIAMMATORIO

Strettamente correlato all’effetto analgesico è anche quello antinfiammatorio.

Il CBD è in grado di ridurre il dolore infiammatorio che può presentarsi in patologie come l’artrite, il dolore neuropatico, sclerosi multipla, ecc. È quindi in grado di trattare delle infiammazioni croniche e acute, diffuse nel corpo.

È altrettanto efficace nel trattamento delle infiammazioni a livello topico; quindi, nel momento in cui viene applicato sulla porzione di pelle interessata dal disturbo. Per questo motivo si sta facendo strada nel settore cosmetico per il trattamento di infiammazioni dovute all’acne, alla dermatite o psoriasi.

ANSIOLITICO

Sia per l’uomo che per gli animali domestici il CBD si sta rivelando sempre più efficace contro l’ansia e lo stress. Si tratta di disturbi estremamente diffusi che possono insorgere per un numero davvero elevato di cause, dai fattori emotivi a quelli ambientali.

Gli scienziati hanno studiato a fondo l’effetto ansiolitico del CBD, notando addirittura che può trattare casi gravi come il disturbo da stress post-traumatico, che si manifesta attraverso ansia, ipereccitazione, disturbi del sonno e sintomi depressivi. I risultati sono stati riportati in una revisione sulla cannabis e il dolore apparsa sul National Library of Medicine.

Il CBD è efficace anche nella cura dell’insonnia. Il suo è un duplice effetto, da una parte lavora come tranquillante e dall’altra potenzia la fase di sonno profondo.

ANTIDEPRESSIVO

Oltre a trattare ansia e stress, il CBD è anche un poderoso aiuto in caso di depressione. Gli scienziati hanno scoperto che gli effetti del cannabidiolo sono molto simili a quelli dei farmaci antidepressivi, ma con innumerevoli qualità.

Già dalla fine degli anni ’70 sono stati condotti studi sulle proprietà ansiolitiche e antidepressive del CBD. Secondo un contributo apparso sulla National Library of Medicine, l’effetto antidepressivo è stato rapido e prolungato durante i test.

ANTIPSICOTICO

Il cervello è una zona del corpo nella quale sono presenti molti recettori e, di conseguenza, sulla quale ha particolare effetto il cannabidiolo.

Il CBD, secondo alcune ricerche, aiuta a trattare le fasi di allucinazioni e di blackout consentendo ai pazienti di rimanere più lucidi. Chi soffre di schizofrenia può vivere delle situazioni non reali così come non riuscire a riconoscere le persone o ricordare episodi passati.

Gli scienziati hanno iniziato a studiare il cannabidiolo come potenziale trattamento per la psicosi perché gli antipsicotici tradizionali risultano spesso inadeguati nel curare alcuni sintomi, soprattutto quelli cognitivi.

ANTICONVULSIVANTE

Il cannabidiolo è efficace anche nel trattamento dell’epilessia e a dirlo sono sempre i ricercatori. Nota bene: non esistono farmaci per la cura vera e propria dell’epilessia. Ciò che i medici cercano di fare con i pazienti è ridurre la durata, l’intensità e la frequenza delle convulsioni che caratterizzano malattie come questa o la sindrome di Dravet e la sindrome di Lennox-Gastaut.

MUSCOLO RILASSANTE

Tra gli sportivi sta avendo un enorme successo l’olio di CBD per il recupero muscolare. Nelle 24-72 ore successive agli allenamenti è normale sentire dolore ai muscoli, soprattutto la classica sensazione di tensione muscolare. È una normale reazione del corpo allo sforzo.

Per provare sollievo è sicuramente necessario il riposo, così come il giusto apporto di proteine. Ma questo potrebbe non essere sufficiente a garantire la totale ripresa prima del prossimo allenamento.

Applicato direttamente sulla zona interessata, il CBD riduce il dolore e l’infiammazione, dando un’immediata sensazione di distensione dalle contratture.

ANTIEMETICO

Il CBD sembra essere efficace anche nel trattamento di nausea e vomito. Questo non soltanto in condizioni di salute normali ma anche nei pazienti sottoposti a chemioterapia.

Gli scienziati hanno notato infatti che il CBD interagisce con dei particolari autorecettori attenuando il vomito e la nausea.

Senza contare il fatto che, secondo gli scienziati, il cannabidiolo sarebbe in grado di aumentare l’assimilazione dei farmaci utilizzati durante la chemio, rendendo così più efficace la terapia farmacologica.

NEUROPROTETTORE

Come abbiamo già detto, il CBD è particolarmente efficace sul cervello a tal punto da proteggerlo contro le malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

L’Alzheimer comporta una degenerazione nervosa con perdita di memoria e un progressivo declino cognitivo. Il cannabidiolo sembra rallentare la morte delle cellule cerebrali che portano al peggioramento della malattia e delle condizioni del paziente.

Il CBD è molto efficace anche nel trattamento del morbo di Parkinson che non solo colpisce a livello cognitivo ma anche comportamentale e soprattutto motorio. Questo è possibile soprattutto grazie alle proprietà antiossidanti del cannabidiolo.

COME SI ASSUME IL CBD? COSA DICONO GLI SCIENZIATI RISPETTO AI LORO TEST?

Gli scienziati, durante i loro esperimenti, hanno provato diverse tipologie di somministrazione:

  • Per ingestione: il CBD può essere assunto mezzo sublinguale o in aggiunta a cibi e bevande;
  • A livello topico: efficace per il trattamento di dolore e infiammazione circoscritti a una zona del corpo, così come inestetismi della pelle;
  • Vaping: l’assunzione dell’olio di CBD con il vaping sembra essere un rimedio efficace e sicuro per assorbire il CBD senza rischio di disturbi polmonari.

Non esiste un metodo migliore di un altro, tutto dipende dal risultato che si vuole ottenere.

COSA SI RISCHIA SE SI PRENDE TROPPO CBD?

Il CBD, in tutti i test scientifici, è sempre stato ben tollerato. Non sono mai emersi degli effetti collaterali gravi, nemmeno in caso di sovradosaggio. In molti test sono state somministrate delle diverse percentuali di prodotto per studiare la risposta dell’organismo. Il dato davvero interessante è che il risultato migliore è sempre stato raggiunto con un dosaggio medio. Dosi troppo basse o troppo alte di prodotto si sono rivelate inefficaci nella cura del disturbo.

Si potrebbe infatti pensare che una maggiore quantità di CBD aiuti a trattare meglio e più velocemente il disturbo ma le ricerche sembrano smentire totalmente questa ipotesi.

Piuttosto, una maggiore concentrazione di CBD all’interno del prodotto può aiutare a trattare con maggiore efficacia un particolare disturbo. Prendiamo l’esempio dell’olio di CBD: per il trattamento della stessa patologia avrai bisogno di molto meno prodotto se scegli un olio di CBD al 30% piuttosto che al 10%. Ovviamente, il costo dell’olio di CBD aumenta all’aumentare della concentrazione di cannabidiolo.

QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA CBD E THC

La più grande differenza tra CBD e THC è che il primo non è psicoattivo mentre il secondo sì. Il CBD non ha quindi le caratteristiche per indurre lo sballo e questo l’ha portato a essere tollerato nella maggior parte degli Stati. Ma le differenze non si fermano qui perché i due cannabinoidi si distinguono anche nell’efficacia.

È ormai chiaro che sia il CBD sia il THC interagiscono con il sistema endocannabinoide; tuttavia, lo fanno in modo leggermente diverso. Il THC tende a legarsi principalmente con i recettori chiamati CB1, presenti nel sistema nervoso centrale e nel cervello. Il CBD, invece, si lega poco con i recettori CB1 ma si lega molto di più con i recettori CB2. Inoltre, è importante sapere che, quando vengono assunti insieme, il CBD modula l’azione del THC.

CANNABIS SATIVA E CANNABIS INDICA

Nelle coltivazioni europee viene utilizzata la Cannabis Sativa, una varietà di pianta che contiene una percentuale di THC molto bassa. La percentuale di THC solitamente non supera lo 0,2%. Al contrario, la varietà Indica contiene un principio attivo psicoattivo maggiore. Ovviamente, questa è una distinzione di massima poiché le percentuali di cannabinoidi dipendono molto anche dal metodo di coltivazione e dalle condizioni ambientali.

In Italia è importante acquistare prodotti provenienti da coltivazioni legali che rispettino tutte le normative del settore e da cui derivino solo prodotti sicuri e di qualità.

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