Il canto fa bene al cervello

Aiuta l’ossigenazione del sangue. Allontana le paure. Porta energia. E una vita troppo al chiuso aumenta il rischio di malattie neurodegenerative

Il canto innanzitutto aiuta l’ossigenazione del sangue, e quindi del cervello. La musica viene considerata, già per i bambini, come un’attività sportiva cerebrale. Aumenta la concentrazione e le competenze linguistiche, compresa la proprietà di linguaggio; migliora la fluidità verbale, la capacità di fare esercizi di matematica e la memoria.

Uno studio dell’università di Exeter, pubblicato sulla rivista International Journal of Geriatric Psychiatry, con un campione di ben 25mila persone, tenute sotto osservazione per dieci anni, è arrivato ad alcune conclusioni molto significative. Cantare e suonare aiutano a conservare giovane il cervello, rafforzando la memoria, anche quando perde colpi, e contribuendo a rendere più facile la soluzione di problemi complessi. Nelle persone anziane, secondo lo studio, il canto potrebbe perfino migliorare l’attività cerebrale. 

Che cosa succede al cervello quando si canta

Ma cosa succede quando si canta e come la musica interagisce con il cervello? La risposta a queste domande è tutta nelle emozioni prodotte dal canto e dalla musica. I segnali sonori, infatti, vanno nell’amigdala, una zona del cervello responsabile proprio delle emozioni. Inoltre, il canto e la musica stimolano talamo e ipotalamo e così contribuiscono ai livelli di differenti ormoni nel nostro organismo. Riducendo gli ormoni dello stress, come il cortisolo, e aumentando quelli del benessere, come l’ossitocina.  

Vita al chiuso aumenta il rischio di malattie neurodegenerative

Il canto, come abbiamo visto, porta aria, ossigeno dappertutto, e quindi anche al cervello. Al contrario una vita al chiuso, come l’inquinamento e la mancanza di attività fisica, sono tutti fattori che indeboliscono il cervello. E aumentano il rischio, con l’avanzare dell’età, di malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer e il ParkinsonIn generale, il cervello funziona meglio con il corpo in movimento, come dimostra la sensazione di apertura mentale, benessere psicologico, che proviamo dopo una bella nuotata. 

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