Cardo mariano: proprietà, usi e controindicazioni

Depura e protegga il fegato. Aiuta la digestione. Funziona da cardiostimolante. Ma non va preso mentre si usa l’aspirina.

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Il cardo mariano (Silybum marianum) è una pianta erbacea biennale, con un fusto eretto i cui fiori possono arrivare arrivare fino a 1 metro e 50 centimetri, con pochi e spinosi rami; foglie grandi e lucenti di colore verde, con striature bianche e bordi spinosi. I fiori sono di colore purpureo e violetto, riuniti in un capolino. Fin dall’antichità il cardo mariano era conosciuto e utilizzato per le sue proprietà disintossicanti e protettive del fegato. Inoltre a questa pianta vengono riconosciuti benefici per ridurre il colesterolo e lo zucchero nel sangue.

Origini del nome

Sono legate alla tradizione cristiana, secondo la quale le striature bianche sulle foglie sarebbero gocce di latte cadute sulla pianta quando Maria allattava Gesù, durante la fuga in Egitto.

Dove si trova

Il cardo mariano è una tipica pianta mediterranea, molto diffusa specialmente nelle regioni meridionali, che si trova facilmente tra le siepi, nelle scarpate, nei ruderi e nei terreni incolti. Le parti che vengono utilizzate sono i frutti (erroneamente chiamati semi) e le foglie, che si raccolgono da luglio a settembre. In particolare i frutti sono acheni ovali, appiattiti in senso laterale, di colore marrone: sono avvolti da un pappo breve, con setole biancastre, che va eliminato al momento del consumo.

Cosa contiene

I vantaggi del cardo mariano derivano da alcune sostanze contenute nei suoi frutti, e in parte anche nelle foglie: flavonoidi, proteine (tra le quali spicca la tiramina), lipidi e mucillagini. Il principio attivo più importante di questa pianta è la silimarina, una miscela antiossidante e antinfiammatoria di silibina, silicristina e silidianina: grazie a queste sostanze il cardo mariano risulta così utile per la buona salute del fegato.

Proprietà

Il cardo mariano è:

  • Cardiostimolante
  • Vasocostrittore periferico
  • Ipertensivo
  • Rigeneratore delle cellule epatiche
  • Tonico
  • Digestivo
  • Antidispeptico

Usi

I frutti del cardo mariano si possono utilizzare sotto forma di decotto, infuso e tintura madre (30 gocce da diluire nell’acqua e assumere non più di due volte al giorno prima dei pasti). In cucina, le parti più usate diventano le foglie e le radici, con le quali spesso vengono condite le insalate. Gli estratti del cardo mariano sono presenti tra gli ingredienti di diversi prodotti cosmetici anti-age, grazie alle loro caratteristiche antiossidanti.

Decotto per il fegato

Questo semplice decotto è molto utile per purificare il fegato e rigenerare le cellule epatiche.

  • Fate bollire 30 grammi di semi finemente tritati in 1 litro d’acqua
  • Dopo mezz’ora raffreddate e filtrate
  • Potete bere fino a tre tazzine al giorno di questo decotto molto utile per il fegato.

Controindicazioni

Un uso inappropriato del cardo mariano può portare a disturbi gastrointestinali, disidratazione, mal di testa, irritabilità, difficoltà a prendere sonno. La pianta non è consigliata a chi utilizza farmaci per aumentare i livelli dello zucchero nel sangue e anche a chi soffre di pressione alta. Un ultimo consiglio: non usate il cardo mariano mentre prendete l’aspirina, in quanto il metabolismo di questo medicinale viene alterato dall’assunzione della silimarina, il più importante principio attivo del cardo mariano.

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