Mentre il popolo ha poco pane, il principe si mangia le brioche. Il blasonato autore di sprechi regali di questi giorni è Carlo Windsor, principe del Galles, accusato di spendere e spandere per la monarchia, mentre gli inglesi pagano il caro prezzo dell’austerity. E il conto è tutto a carico dei contribuenti britannici.
In questi giorni è stato infatti pubblicato il rapporto sui costi dell’erede al trono, fatto di per sé positivo ai fini della trasparenza. Quello che è venuto fuori, tuttavia, non è altrettanto favorevole. Secondo l’associazione Republic il principe ha speso l’11% in più rispetto all’anno precedente: «Anno dopo anno Carlo spende sempre di più per i suoi viaggi, la maggior parte dei quali sono per scopi personali», ha denunciato Graham Smith, responsabile del gruppo di pressione antimonarchico. «Intanto il Paese deve sopportare i tagli alla spesa pubblica».
Il portavoce dei reali ha precisato che si tratta perlopiù di spese in viaggi e attività di beneficienza, una sorta di servizio di «rappresentanza» per la nazione. E nessuno lo mette in dubbio: certo che, tra matrimoni da favola, compleanni reali e nuovi membri (35mila sterline per il guardaroba di Kate Middleton), per un totale di 2,2 milioni di sterline, non sono del tutto da biasimare le critiche dei contribuenti della Regina.
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