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CASA PASSIVA
Piano piano, anche di fronte a tanti ostacoli burocratici ed a cattive informazioni, gli italiani stanno scoprendo il valore e la convenienza, sotto tutti i punti di vista, della casa passiva. Dopo la Germania, l’Austria, la Svizzera, il Belgio e i paesi del Nord Europa, ci siamo noi: agli italiani questo tipo di casa piace, e queste costruzioni, che possono essere in diversi materiali, si stanno moltiplicando. Anche in assenza di un preciso censimento, che deve ancora essere portato a termine, e senza distinguere quelle perfettamente certificate da quelle che passive lo sono nei fatti, la casa con il massimo dell’efficienza energetica, e del risparmio, sta entrando così nei nostri stili di vita e nei nostri desideri residenziali. Ma vediamo da vicino come funzionano le case passive, quali vantaggi presentano in termini di riduzione delle spese energetiche e di eliminazione degli sprechi, e dove si trovano dei modelli che ognuno può prendere in considerazione per realizzare il proprio sogno di una casa super sostenibile.
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COS’È UNA CASA PASSIVA
Le passivhaus certificate in quanto tali, al momento, sono 50mila in tutto il mondo. Pochine, certo. E in Europa sono distribuite così: in Germania 7mila, in Austria 4mila, in Francia 3.500. La diffusione però sta crescendo a ritmi esponenziali, anche perché, finalmente, si sta capendo che la casa ( o l’intero edificio) passiva non è un’esclusiva per committenti ricchi.
CASA PASSIVA: I COSTI
Ha dei costi di fabbricazione superiori alla media dell’edilizia tradizionale, tra il 6 e l’8 per cento in più, ma questa spesa viene ammortizzata in un arco di tempo non superiore al decennio. Inoltre, la casa passiva, non solo sfrutta il sole e le risorse naturali per il riscaldamento e il raffreddamento, ma prevede l’utilizzo anche di materiali “poveri”, come per esempio il legno, che possono determinare perfino un risparmio. Oltre che una svolta estetica, che non può fare dispiacere a nessuno. Ai proprietari e agli inquilini, ai costruttori e agli architetti, ai vicini di casa e alle famiglie della zona.
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RISPARMIO ENERGETICO CASA PASSIVA
L’Italia, come al solito, naviga al confine della terra del cambiamento e dei nuovi stili di vita. Le nostre passivhaus sono ancora poche centinaia, concentrate al Nord, in Trentino e in Friuli Venezia Giulia, ma sono spuntate anche in Sicilia, come in provincia di Catania. Eppure risorse naturali per progettare case passive ne abbiamo, sui materiali di qualità siamo in prima fila nel mondo, e quanto a innovazione e ricerca nell’edilizia abbiamo fatto molti passi avanti.
(Fonte immagini: Il Sole 24 ore).
CONSUMI ENERGETICI RIDOTTI CON LE CASE PASSIVE
Quello che ancora manca per una spinta propulsiva è la parte del committente pubblico, che potrebbe scommettere per i suoi edifici su questa rivoluzione energetica. Anche perché i numeri sono molto importanti. Con le case (e gli edifici) passive, infatti, i consumi energetici sono almeno 10 volte inferiori a quelli tradizionali. Vi sembra poco? C’è il rischio perfino che, chi volesse avventurarsi nella casa “non sprecare”, potrebbe fare un ottimo affare: il green, quello vero e non taroccato dal marketing, è destinato solo a crescere. E la casa passiva può essere un eccellente investimento.
FALSI MITI SULLE CASE PASSIVE
SI RISCADA DA SOLA
Ovviamente no, non si riscalda da sola. Ma è progettata e costruita puntando molto sulla coibentazione e sulla capacità di trattenere il calore e non disperderlo. In modo da rendere possibile il riscaldamento con una fonte di calore minima, solitamente dall’efficienza energetica massima. Lo stesso discorso vale chiaramente anche per il sistema di raffreddamento. In conclusione, la casa passiva non si riscalda da sola, viene riscaldata risparmiando, con la massima efficienza, e poi trattiene la massima quantità possibile di calore per ottenere il massimo del confort con il minimo dispendio.
SI PUO’ COSTRUIRE SOLO IN ZONE PIENE DI SOLE
No, no, e poi no. D’altronde lo standard delle case passive nasce nel Nord Europa, posto del mondo non proprio noto per l’esposizione alla luce del sole. Non si confonda infatti l’autosufficienza energetica degli edifici e l’utilizzo di fonti alternative di energia come i pannelli solari, con lo standard passivhaus. Ci sono state esperienze di case passive trasportate in alta quota in inverno a riprova del fatto che le condizioni ambientali sono molto relative.
NON SI PUO’ CONVERTIRE UNA CASA ESISTENTE IN UN EDIFICIO PASSIVO
Questo rilievo è vero a metà. È comunque molto difficile convertire una casa già costruita in una casa che abbia le caratteristiche di una casa passiva costruita ex novo, ma è possibile apportare migliorie significative che le avvicinino in modo sensibile. Un esempio tra tutti è lo standard EnerPHit – riqualificazione di qualità controllata con componenti della casa passiva.
LA CASA PASSIVA RADDOPPIA I COSTI DI COSTRUZIONE
Falso. In realtà, per altro, è vero il contrario, poiché il costo per la costruzione di edifici con standard casa passiva continua a diminuire all’aumentare della ricerca e della disponibilità dei materiali e dei dispositivi per costruirli. Aumentando la ricerca sui materiali, la loro reperibilità, nonché l’efficienza costruttiva si ottengono edifici con un prezzo assolutamente competitivo.
IN UNA CASA PASSIVA NON SI POSSONO APRIRE LE FINESTRE
Assolutamente falso. Non esistono case dalle finestre sigillate, a meno che non si chiamino sarcofagi. Le finestre sono assolutamente utilizzabili, anche se, ovviamente, le case passive rendono molto meglio con gli impianti di ventilazione a pieno regime. D’altronde, anche i consigli di buon senso sul non sprecare energia elettrica puntano spesso sulla necessità di tenere aperte le finestre per poco tempo per non far dissipare il calore.
Le foto sono tratte dalla pagine Facebook di Biohaus – bioedilizia ad alta efficienza energetica e DomusGaia.
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