Ne facciamo un grande uso. Per esempio per conservare gli alimenti, innanzitutto frutta e verdura, ma anche carne e sottilette. Oppure gli imballaggi di diversi oggetti, anche ingombranti. Il cellophane è un materiale di larghissimo consumo, che spesso sprechiamo con uno smaltimento sbagliato.
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CELLOPHANE
Il cellophane è una pellicola trasparente fatta di idrato di cellulosa, che è il prodotto della commistione di cellulosa e di diaphane, un materiale che fa passare la luce. Il cellophane fu inventato, assolutamente per caso, nel 1908 da un ingegnere di nome Jacques E. Brandenberger. Mentre quest’ultimo era in un ristorante, infatti, un avventore fece cadere del vino sul tavolo. Fu allora che Brandenberger pensò ad escogitare qualcosa che rendesse impermeabile il tessuto. Dopo varie sperimentazioni, mise della viscosa liquida sul tessuto che però fece diventare quest’ultimo estremamente rigido. Lo studioso, tuttavia, notò che la viscosa era diventata una pellicola trasparente, il cellophane appunto. Nel 1913 egli iniziò la produzione di questa pellicola. Dal 1930 in poi, il cellophane entrò in maniera preponderante sul mercato, poiché se ne scoprì l’uso igienico di avvolgervi i cibi per renderli inattaccabili dai germi. Il cellophane è stato, in seguito, soppiantato dal film di polipropilene bi-orientato (BOPP), meno costoso. Il cellophane viene impiegato per:
- imballare prodotti alimentari
- imballare i prodotti cosmetici
- imballare i prodotti farmaceutici
- imballare prodotti di cancelleria, sigarette, fiori
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DOVE SI BUTTA IL CELLOPHANE
Il cellophane si getta sempre nel cassonetto della plastica, anche quando è sporco di residui di cibo. Questi, ovviamente, vanno tolti, così la pellicola possa essere riciclata in maniera ottimale. Se sporco di olio o sugo, il cellophane va, in ogni caso, buttato nella plastica. Qualora si sia in possesso di pellicola biodegradabile, allora questa la si può gettare nel cassonetto dell’umido.
IL CELLOPHANE È BIODEGRADABILE?
Il cellophane deriva dallo scioglimento della cellulosa in una soluzione alcalina. In questo modo, si ottiene la viscosa, che poi viene trattata con acidi e ridotta in film sottili. La cellulosa è un polimero naturale presente anche nelle piante, ed è composta da molte unità di glucosio. Dunque, il cellophane è biodegradabile e si smaltisce molto facilmente. In futuro questo materiale avrà molteplici impieghi, nel capo della medicina e della biotecnologia, dato che è assai versatile anche per ciò che concerne la sua modificazione attraverso trattamenti chimici appositi.
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CELLOPHANE PER IL CIBO
Il cellophane resiste molto all’umidità, è biodegradabile e trasparente e, per tale ragione, viene molto adoperato per avvolgere i prodotti alimentari. Questo materiale infatti, preserva la freschezza dei cibi e ne garantisce anche l’igiene. Data la sua trasparenza, il consumatore, riesce anche a capire cosa vi sia conservato dentro una vaschetta al supermercato o a ricordare cosa egli stesso abbia conservato nel proprio freezer di casa. Il cellophane si trova sia in buste che in rotoli, a seconda della comodità del consumatore. Spesso, è associato al cartone oppure ad altri materiali necessari ad imballare gli alimenti.
CELLOPHANE PER IMBALLAGGI
Il cellophane può essere usato per conservare i cibi ma anche per imballare qualunque altro tipo di cosa che debba essere protetta dagli agenti esterni o che debba essere conservata per un lungo periodo. Il cellophane è duttile e, se in forma di rotolo, riesce ad essere avvolto intorno a qualsiasi cosa. Bisogna evitare che tale materiale si buchi, qualora l’oggetto avvolto presenti delle punte, altrimenti la corretta conservazione di quest’ultimo ne risulterebbe minata. Il cellophane è uno dei materiali più adoperati per gli imballaggi e in commercio se ne trovano di diverse altezze e colorazioni a seconda dell’uso che bisogna farne. Queste differenziazioni lo rendono molto versatile e facilmente adoperabile per molteplici scopi.
CELLOPHANE RICICLO
Il cellophane si può riciclare, dato che va gettato nella pattumiera dedicata alla plastica, a meno che non sia biodegradabile; in tal caso, va gettato nell’umido. Riciclare il cellophane, vuol dire separarlo dagli scarti e reinserirlo nel ciclo produttivo, così da farlo tomare a nuova vita. Oppure, e qui siamo al riciclo domestico e fai-da-te, riutilizzarlo per coprire altre cose in casa rispetto alla funzione originaria.
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