CENTRO ALZHEIMER ROMA –
Quando ho letto la notizia, ho pensato che fosse una “bufala”. E invece , purtroppo, è assolutamente vera: nell’Italia dove centinaia di migliaia di famiglie sono devastate dal ciclone di un parente colpito dall’Alzheimer, che non può essere curato e assistito in nessuna struttura pubblica, si spreca tempo, denaro e generosità del volontariato, impedendo la realizzazione di un centro ad hoc. Solo per banali problemi burocratici, le solite firme che si accumulano mentre ne manca sempre una.
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E dire che a Roma, dove dovrebbe sorgere il Centro per l’Alzheimer finanziato dalla Fondazione Roma (quindi senza spese a carico del bilancio comunale), l’ex sindaco Ignazio Marino aveva anche partecipato alla posa della prima pietra, giurando di consegnare almeno un primo nucleo del Centro entro il 2016. Il villaggio però sembra inabissato nella palude romana, e rischia di restare sospeso nel libro dei sogni.
Il terreno, nel quartiere della Bufalotta, è già stato acquistato, il progetto è pronto, con la firma dell’architetto olandese Eloy van Hal, specializzato in questo tipo di edilizia, il finanziamento è già coperto. Eppure, come denuncia il presidente della Fondazione Roma, Emanuele Emanuele, da tre anni si è in attesa dei permessi da parte dell’amministrazione comunale. Arriveranno mai? A questo punto abbiamo qualche dubbio. E vorremmo, per punizione, mandare qualche dirigente comunale ad Amsterdam, a spese sue, a vedere che cosa significa un Centro per l’Alzheimer, con il supermercato, il parrucchiere, il bar, la sala musica e il teatro. Forse capirebbe la gravità di questo spreco.
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