CENTRO ANZIANI OCCUPATO
Questa volta ad occupare un edificio pubblico non è stato un collettivo studentesco o i ragazzi di un centro sociale ma settanta pensionati che a Roma erano stati privati del loro punto di ritrovo. Lo stabile in questione è il centro per anziani di via Cassia 726, in zona Tomba di Nerone, nel quadrante Nord della Capitale, che i primi di giugno era finito sotto sigilli, essendo stato giudicato inagibile del locale Municipio. Una decisione alla quale gli iscritti al centro si erano opposti arrivando anche a finanzia di tasca propria alcuni lavori di ristrutturazione. Ma, nonostante gli sforzi, il comune è stato irremovibile chiudendo la struttura, che effettivamente versa in condizioni precarie. Così facendo, però, ha lasciato gli anziani della zona senza nessun altro posto di ritrovo nei paraggi.
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OCCUPAZIONE CENTRO ANZIANI ROMA
Nei mesi precedenti alla chiusura i pensionati del centro anziani si sono impegnati in diverse collette che sono servite a finanziare una serie di lavori, come ad esempio l’installazione di un nuovo impianto elettrico e di un condizionatore. Palliativi che, però, non hanno fatto desistere l’Amministrazione che da anni promette alla comunità locale un nuovo locale di aggregazione per nonni e nonne del quartiere. Nel 2011, infatti, è cominciata la costruzione di un nuovo centro (costo complessivo 200mila euro) in via San Felice Circeo che ad oggi è ancora incompiuto. Per questa ragione, nonostante le condizioni fatiscenti del vecchio centro anziani, i pensionati della zona hanno deciso di cimentarsi in un’impresa “eclatante” per sollevare l’attenzione del Comune. Così hanno forzato i lucchetti e hanno ripreso possesso del “loro” spazio.
ANZIANI ROMA OCCUPANO CENTRO ANZIANI
Tra coloro che hanno partecipato all’azione c’erano anche delle signore visibilmente commosse, come si vede in un video pubblicato sul gruppo Facebook “Sei della Cassia se…”. “Vogliamo che il Municipio XV – ha spiegato a Roma Today Giuseppe Betulia, il presidente del centro anziani occupato – invii in sopralluogo dei tecnici, insieme ai nostri, per autorizzarci ad effettuare, ancora a nostre spese, dei lavori che possano rendere la tensostruttura – di cui è composto principalmente il centro – agibile e migliore“. Anche perché, ha aggiunto Betulia, non si può parlare effettivamente di occupazione non essendo giunta nessuna notifica ufficiale della chiusura della struttura: “semplicemente un giorno abbiamo trovato le catene al cancello”. Ora gli anziani, pur di tenere aperto il centro, chiedono di poter provvedere da soli alla manutenzione, almeno fino a quando non sarà pronta la nuova struttura di via San Felice Circeo.
Le foto sono tratte dalla pagina Facebook di Marcello Ribera
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