Il tetto è un punto delicato di un’abitazione, specie se ci si trova a vivere in un palazzo condominiale. A parte la sicurezza, che deve essere assicurata, soltanto se si trova in buone condizioni, il tetto garantisce l’isolamento termico ed evita che siano infiltrazioni d’acqua in caso di pioggia.
Ma chi paga i lavori di manutenzione del tetto? E se bisogna ripararlo con un intervento straordinario? La risposta è innanzitutto nel codice civile (articolo 117) che considera il tetto a tutti gli effetti una parte comune. Quindi, qualsiasi spesa necessaria per la sua manutenzione come per le riparazioni va ripartita tra i condomini sulla base dei rispettivi millesimi.
Le cose cambiano, però, se il tetto serve i condomini in modo diverso. A questo punto le spese sono ripartite sulla base dell’uso che ciascuno può fare di questa parte di proprietà comune. E se un edificio ha più scale, cortili, lastrici solari, opere e impianti destinati a servire una parte del fabbricato, allo0ra le spese per la manutenzione e per le riparazioni sono a carico dei condomini che ne traggono una reale utilità.
Le decisioni riguardanti la manutenzione straordinaria del tetto vengono solitamente prese durante le assemblee condominiali, ed esistono due tipi principali di polizze assicurative che riguardano i tetti. Le polizze assicurative per danni naturali coprono generalmente la riparazione o la sostituzione del tetto in caso di danni gravi. Tuttavia, le polizze potrebbero non coprire danni minori come il deterioramento causato dal tempo, quindi i proprietari dovrebbero considerare anche la manutenzione ordinaria a carico proprio. Poi c’è un’assicurazione condominiale che copre danni alle parti comuni, tra cui il tetto. Se il tetto viene danneggiato da eventi naturali o da altri incidenti, i costi di riparazione vengono coperti dall’assicurazione, riducendo così la quota di spesa a carico dei condomini.
Ogni condomino ha l’obbligo di collaborare per la manutenzione delle parti comuni e non può sottrarsi al pagamento delle spese necessarie per mantenere l’edificio in buone condizioni. Le riparazioni urgenti, ad esempio, possono essere effettuate senza il consenso di tutti i condomini, ma l’assemblea dovrà successivamente essere informata.
Infine: che cosa accade quando la casa viene affittata? In entrambi i casi, sia per le spese ordinarie (quindi la manutenzione) sia per quelle straordinarie (eventuali lavori di ripristino e di riparazioni) sono a carico del proprietario di casa e non dell’inquilino.
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