Non sprecare è un sito di notizie, storie, racconti e consigli su un nuovo stile di vita. Un cambiamento che ciascuno di noi può mettere in pratica, con vantaggi per tutti. Infatti Non sprecare significa, innanzitutto, risparmiare, nei modi più semplici e più efficaci. Riducendo spese inutili e compulsive, evitando di accumulare oggetti che neanche riusciamo a usare, facendo acquisti consapevoli e responsabili. E scoprendo il piacere per il riuso, il riciclo, il riutilizzo e la riparazione.
La nostra linea editoriale è incardinata nella bussola fornita dai 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile individuati dall’Onu, da raggiungere entro il 2030. Da questi traguardi si ricava il significato più ampio e più moderno della Sostenibilità, come la intendiamo anche noi di Non sprecare: una declinazione a 360 gradi di un nuovo stile di vita, e un nuovo benessere. Per vivere tutti meglio. Intanto, ricordiamo i 17 obiettivi.
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Porre fine alla povertà in tutte le sue forme. Ancora troppe persone vivono con meno di 1,25 dollari al giorno. Inoltre la povertà è tornata ad aumentare, e si è allargata la forbice tra i troppo ricchi e i troppo poveri, con una spaventosa concentrazione della ricchezza.
Azzerare la fame. A questo target se ne abbinano altri, messi insieme dall’Agenda dell’Onu: realizzare la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione, promuovere l’agricoltura sostenibile.
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Garantire condizioni di salute e il benessere per tutti ed a tutte le età. Anche la tutela della salute, nel mondo, è troppo squilibrata. Vaccini che in alcune parti del Pianeta sono considerati ordinari e alla portata di tutti, in altre zone della Terra non sono ancora disponibili.
Offrire un’educazione di qualità. Ovvero un’educazione sia paritaria, senza alcuna discriminazione, inclusiva e non respingente. Tale da promuovere le opportunità dell’apprendimento per tutti e per tutta la vita.
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Realizzare l’eguaglianza di genere. Le donne restano fortemente discriminate, dalla violenza e da incredibili differenze sul lavoro, dall’accesso, specie alle posizioni apicali, alle retribuzioni, molto differenziate e più basse rispetto a quelle dei maschi.
Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e condizioni igieniche per tutti. La mancanza di acqua, oltre a creare le premesse per alti tassi di mortalità, specie tra i bambini, è una delle principali cause di conflitti e di guerre. Solo apparentemente locali, in quanto poi, prima o poi, rimbalzano in tutto il mondo.
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Assicurare l’accesso per tutti all’energia pulita, a buon mercato e sostenibile. La transizione energetica, che deve consentire la crescita delle fonti rinnovabili, non può essere un’esclusiva dei paesi più ricchi e delle regioni più sviluppate. È un traguardo che bisogna condividere tutti e ovunque.
Promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile. La crescita economica dei precedenti decenni è stata molto alimentata dal motore truccato dello spreco. Più produzione, più consumi, più sprechi: questo è stato il paradigma. Si tratta di individuare un nuovo modello di sviluppo, in grado di dare risposte efficaci innanzitutto per l’occupazione.
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Costruire infrastrutture resistenti. Il mondo ne ha bisogno, specie nelle regioni più povere e meno sviluppate. Ma devono essere infrastrutture davvero utili, sostenibili e affidabili sul piano dell’innovazione tecnologica.
Riduzione delle diseguaglianze tra i Paesi. Sono ancora troppo forti e vanno mitigate attraverso politiche di redistribuzione del reddito. Anche le politiche salariali e la rete della protezione sociale devono essere allineate nei diversi paesi.
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Rendere le città e le comunità sicure, inclusive, resistenti e sostenibili. La popolazione urbana è destinata a crescere, e oggi la domanda di sicurezza è in cima alle preoccupazioni dei cittadini. Una città sicura deve essere anche accogliente e aperta.
Modelli di consumo e di produzione sostenibili. Ovvero ridurre gli sprechi, a qualsiasi livello, che drogano l’economia e fanno enormi danni alla coesione sociale.
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Combattere il cambiamento climatico e il suo impatto. L’obiettivo, in concreto, è fare in modo che entro il 2030 l’aumento della temperatura globale non superi la soglia di 1,5 gradi. Obiettivo attualmente non proprio alla portata dei governi che lo hanno sottoscritto nel 2015.
Salvaguardare gli oceani, i mari e le marine. L’ecosistema marino, molto delicato, è messo a serio rischio non solo dalle speculazioni che avvengono sia a terra sia a mare, ma anche dall’invasione di rifiuti perenni, come la plastica e le microplastiche.
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Proteggere gli ecosistemi terrestri. Fermare la devastazione del territorio a fini speculativi e proteggere la biodiversità: obiettivi da realizzare anche con semplici e quotidiani gesti di buonsenso.
Promuovere società pacifiche. Dove la giustizia e i diritti della persona siano garantiti a tutti. Dove le istituzioni funzionino con efficacia, nell’interesse dei cittadini e di tutta la comunità.
Rivitalizzare le collaborazioni globali per lo sviluppo sostenibile. Lo sviluppo sostenibile passa per piccoli e quotidiani gesti, che dobbiamo fare tutti come singoli cittadini e come comunità. Ma passa anche per scelte politiche che devono essere prese nelle opportune sedi sovranazionali.
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Non sprecare è l’aggiornamento quotidiano di un gesto forte, rivoluzionario. Un gesto che ci consente di guardare gli altri, e di non essere soli e autoreferenziali nei nostri comportamenti: quando gettiamo il pane nella spazzatura, lasciamo luci e riscaldamento accesi in casa, sprechiamo l’acqua dei rubinetti. Il risparmio quindi non è fine a sé stesso, ma aiuta a sconfiggere lo scandalo dell’indifferenza, alla base di qualsiasi spreco.
Non sprecare, alimentando un nuovo stile di vita, risponde alla necessità di una nuova crescita economica. Sana, equilibrata, sostenibile. E non drogata. Le news e le storie che il sito pubblica, da tutto il mondo, dimostrano che la lotta agli sprechi porta lavoro e benessere diffusi, non concentrati nelle mani dei soliti noti. Consente di allargare le opportunità, anche grazie a un uso accorto della tecnologia, e di riscoprire antichi e modernissimi mestieri, dall’artigianato all’agricoltura, dai negozi di vicinato ai servizi di condivisione per muoversi in città.
Un nuovo stile di vita, come viene raccontato nel sito, è la conquista di una salute di lungo termine, con metodi naturali: passeggiando, salendo le scale a piedi, andando in bicicletta, seguendo un’alimentazione sana. Ed è anche l’affermazione di paradigmi, con i loro benefici psico-fisici, che sembravano rimossi: la gentilezza, l’onestà, la leggerezza, la gratitudine, la buona educazione.
Non sprecare significa divertirsi, coltivando un orto oppure riciclando vecchi oggetti destinati al secchio della spazzatura, praticando ogni giorno, con una buona dose di sorrisi, quella sostenibilità integrale, che abbraccia le cose e l’uomo, la natura e sentimenti, scolpita nei 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030. Tra i quali il sito non trascura la lotta senza quartiere alla povertà, alle diseguaglianze, alle discriminazioni di genere, alla distruzione del territorio, al cambiamento climatico.
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La genesi del sito Non sprecare è contenuta in tre libri, Non sprecare, Basta Poco e L’egoismo è finito, tutti scritti da Antonio Galdo e pubblicati da Einaudi. Per contattare la redazione puoi scrivere al nostro indirizzo mail [email protected] oppure seguirci attraverso le pagine di Facebook, Twitter e Pinterest.