Cibi tossici: da dove arrivano i 10 più pericolosi

Carne di pollo dalla Polonia, frutta e verdura dalla Turchia. Ma ci sono anche le arachidi dagli Stati Uniti e le ostriche dalla Francia.

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Il pericolo è servito. Arrivano a tavola, talvolta senza che neanche ce ne accorgiamo, i cibi tossici, provenienti dagli altri paesi del mondo. La Coldiretti ha stilato una lista molto interessante con i 10 cibi più pericolosi, i paesi di provenienza e le sostanze che contengono.

I 10 CIBI TOSSICI PIÙ PERICOLOSI

I 10 cibi tossici più pericolosi, sulla base delle denunce notificate nel corso del 2020 agli uffici competenti dell’Unione europea, sono:

  • Semi di sesamo (India)
  • Carne di pollo (Polonia)
  • Frutta e verdura (Turchia)
  • Pepe nero (Brasile)
  • Fichi secchi (Turchia)
  • Arachidi (Stati Uniti)
  • Pistacchi (Stati Uniti)
  • Ostriche (Francia)
  • Pistacchi (Iran)
  • Arachidi (Argentina)

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CIBI TOSSICI CHE ARRIVANO DALLA CINA

Un discorso a parte sui cibi tossici riguarda gli acquisti che facciamo di prodotti che arrivano, e il consumatore non lo sa, dalla Cina. Il problema principale dei generi alimentari cinesi è il contesto produttivo locale: l’inquinamento provocato dai pesticidi tossici e dall’eccessiva somministrazione di antibiotici al bestiame si associa a volte a un’assoluta mancanza di scrupoli. Nel 2008 ad esempio, un agente chimico presente nel latte in polvere ha danneggiato la salute di 300mila neonati. Per non parlare poi della verdura tinta che perdeva il colore durante la cottura o degli oli usati dei ristoranti, recuperati dagli scarichi, trattati e imbottigliati. Sono state vendute addirittura finte uova di galline. I prodotti più preoccupanti sono proprio quelli di origine animale: la carne è più remunerativa della verdura e permette di massimizzare i profitti. Per questo si è parlato anche di una strana polverina che i produttori aggiungevano alla carne di maiale per venderla come manzo.

Un tempo i contadini mangiavano quel che vendevano mentre oggi, dopo essersi resi conto degli effetti nocivi sulla salute di pesticidi e fertilizzanti, destinano una parte della loro produzione al mercato mentre per se stessi continuano a coltivare in maniera tradizionale. Alcuni cittadini, i più ricchi, hanno addirittura acquistato aziende agricole personali pur di non dipendere dall’offerta dei supermercati.

PER APPROFONDIRE: Pesticidi, sono nel 67 per cento delle acque superficiali e nel 33 per cento di quelle sotterranee. Di fatto ovunque

LISTA NERA CIBI CINESI

Ma se dalla Cina arrivano alimenti pericolosi è colpa anche dell’Europa che risparmia sui controlli: al porto di Amburgo dove arriva buona parte degli alimenti provenienti da oltreoceano, il 15 per cento delle spedizioni contenenti ingredienti di origine animale e il 20 per cento di quelle di origine vegetale provengono dalla Cina. Per il pesce, la carne, il miele e i prodotti caseari, l’importatore deve dichiarare in anticipo l’arrivo della merce all’ufficio veterinario e delle importazioni del porto di Amburgo e presentare i documenti di trasporto. A quel punto spetta all’ufficio stabilire se i prodotti possono entrare nel paese senza altri controlli. I container sigillati vengono aperti solo in caso di dubbi sul loro contenuto.

Ancora meno sorvegliati i prodotti di origine vegetale: che siano freschi, surgelati o sotto forma di conserve, in genere entrano nell’Unione Europea senza alcun tipo di controllo.

È proprio per tutti questi motivi che numerosi gruppi industriali hanno annunciato che non si riforniranno più in Cina. Catene di supermercati e industrie alimentari hanno capito di non poter più fare affidamento né sui fornitori né sui controlli statali. Per questo hanno dato vita alla Global food safety initiative in modo da sviluppare un proprio sistema di controllo della qualità dei prodotti. Intanto, però, anche sui prodotti alimentari cinesi esiste una black list da tenere presente con in testa ravioli, gamberetti, fragole. E persino broccoli e mozzarella.

I FRUTTI DA COLTIVARE NELL’ORTO IN GIARDINO:

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