CIBO BIOLOGICO IN ITALIA
Sono eco-friendly, salutari e di qualità garantita: queste le tre motivazioni principali per le quali gli italiani acquistano cibi biologici. Secondo una ricerca condotta da Nomisma, società indipendente di ricerca e consulenza economica per imprese, per l’Osservatorio Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale che si tiene ogni anno a Bologna, 8 consumatori su 10 hanno acquistato bio nell’ultimo anno e il 42% è un frequent user. Negli ultimi cinque anni inoltre è più che raddoppiato il ricorso all’e-commerce, ossia la vendita online, che ha avuto un incremento soprattutto su canali dedicati e siti internet specializzati, come ad esempio Sorgentenatura.it, preferiti dal 19% dei consumatori abituali.
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BIOLOGICO IN ITALIA
L’obiettivo principale della coltivazione biologica risiede nel rispetto dell’ambiente, concetto che si esplica nell’osservanza del naturale ciclo delle colture, nella salvaguardia della biodiversità e nel divieto di utilizzo di concimi e antiparassitari di sintesi chimica.
I prodotti fitosanitari, comunemente conosciuti come pesticidi, hanno portato all’umanità molti vantaggi come, ad esempio, favorire una maggiore produzione agricola per fronteggiare l’aumento della popolazione mondiale. Accanto a questi vantaggi esiste tuttavia un potenziale pericolo per la salute dell’uomo e per l’ambiente.
L’Istituto Superiore di Sanità sottolinea come, vista la grande varietà di classi chimiche e di microorganismi utilizzati, non è possibile generalizzare parlando dei possibili effetti sulla salute dovuti ai pesticidi, perché sono diversi a seconda del tipo di prodotto utilizzato. Tuttavia, nell’uomo, l’esposizione a livelli tossici di alcuni insetticidi può causare effetti al sistema nervoso centrale, l’impiego di altri determinare effetti sul fegato, altri ancora sulla fertilità. Le sostanze chimiche autorizzate nell’Unione Europea come pesticidi nell’agricoltura convenzionale presentano diversi livelli di tossicità per l’uomo. Di tali sostanze in agricoltura biologica è ammesso solo l’uso di prodotti che non abbiano azione tossica per la salute, che facciano parte della dieta quotidiana o che siano nutrienti dell’uomo.
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MERCATO BIOLOGICO ITALIANO
Il tema della correlazione tra agricoltura biologica e salute dell’uomo è stato affrontato anche dal Parlamento Europeo nello studio “Human health implication of Organic food and Organic agriculture”.
Grazie a questo studio sono state messe in luce numerose differenze tra i prodotti derivanti dal modello agricolo biologico e da quello cosiddetto convenzionale. In particolare, è emerso che i prodotti biologici presentano un contenuto minore di azoto (-10%) e maggiore di fosforo (+8%) rispetto a quelli convenzionali, risultato dovuto ai diversi sistemi di fertilizzazione.
Per quanto riguarda la vitamina C questa risulta essere più elevata del 6% nei prodotti biologici.
Il contenuto di composti fenolici, sostanze particolarmente importanti per la loro funzione antiossidante, risulta essere superiore del 20% negli alimenti biologici rispetto a quelli convenzionali.
Lo studio ha rilevato delle differenze anche per quanto riguarda l’allevamento del bestiame. Si evince che il contenuto di acidi grassi Omega-3 è maggiore per carne (47%) e latte bio (56%) rispetto a quello dei prodotti provenienti da allevamenti intensivi. Questo risultato è dovuto alla possibilità per gli animali allevati in regime biologico di pascolare e di assumere così una maggiore quantità di foraggio ed erba fresca con un livello di Omega-3 superiore rispetto a quello dei mangimi o dei preparati alimentari utilizzati negli allevamenti convenzionali.
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ALLEVAMENTI BIOLOGICI ITALIANI
Non solo. Nell’allevamento, per arginare l’insorgenza e la diffusione di malattie tra il bestiame, viene spesso fatto un uso preventivo e spesso eccessivo di antibiotici. A causa di questa pratica c’è il rischio che, per le diverse specie di animali allevati, si possano sviluppare batteri resistenti alle sostanze antibiotiche, che poi vengano trasmessi all’uomo tramite l’alimentazione, riducendo drasticamente l’efficacia delle cure mediche di diverse patologie.
Questo rischio si riduce con il metodo biologico, il quale previene la diffusione di malattie adottando misure precauzionali, come, ad esempio, la diminuzione della densità del bestiame nelle stalle, l’accesso alle aree esterne, l’allungamento del periodo di allattamento.
Per sapere con certezza se un prodotto è stato coltivato o allevato e successivamente lavorato secondo le stringenti regole della normativa europea dobbiamo ricercare la certificazione stampata sull’etichetta.
ORGANISMI DI CONTROLLO SUL BIOLOGICO
In Italia ci sono 17 organismi di controllo autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari che, attraverso ispezioni sia preventive che successive, certificano il rispetto delle previsioni di legge e l’effettiva composizione del prodotto anche in caso di presenza di più ingredienti: questi prodotti possono definirsi biologici solo quando contengano almeno il 95% di ingredienti agricoli a loro volta certificati bio.
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