Come vengono adulterati i cibi

Le mele con il makeup della cera. Le pere con l’azoto e le arance con il difenolo. Il pesce trattato con l’acqua ossigenata. E la carne con i solfiti di sodio

come riconoscere il cibo truccato

COME VENGONO ADULTERATI I CIBI

I cibi vengono adulterati in tanti modi. Frutta, pesce, carne: il makeup estetico è molto frequente. Un ritocchino, come fosse un intervento di chirurgia estetica per una donna, e l’aspetto esteriore dei prodotti alimentari migliora. Tutto luccica, tutto sembra pulito e accattivante. Ma in realtà dietro i ritocchi estetici ci sono tanti trucchi e l’uso di prodotti talvolta persino indigesti e pericolosi. Vediamo i più frequenti.

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MELE CON LA CERA

Le mele vengono spesso lucidate con la cera per renderle più lucide, accattivanti allo sguardo del consumatore poco attento, e dall’aspetto più uniforme. Il trucco si può svelare facilmente. Basta versare acqua bollente sulle mele acquistate: se comparirà una patina bianca, quella è cera applicata alla superfice della buccia. E per eliminarla non vi resta che lavare bene le mele con il bicarbonato e il succo di limone. Magari aiutandovi con uno spazzolino. Anche i pomodori, specie quelli di qualità, spesso vengono trattati con la cera.

FOGLIE CON IL TRUCCO

Al mercato, come dal fruttivendolo del quale non siamo sicuri, possiamo trovare un trucco molto efficace in materia di agrumi. Le foglie che coprono la cassetta e rendono l’idea della naturalezza del prodotto. Poi si scopre che i limoni arrivano dalla Tunisia, dalla Spagna e dall’Egitto, e solo le foglie invece provengono da zone doc, come la costiera amalfitana o la Liguria.

PERE CON L’AZOTO

Questo tipo di frutta è molto stagionale, c’è soltanto alcuni mesi dell’anno. Negli altri le pere vengono trattate con gas, come l’azoto, e poi sottoposte a shock termici e messe in frigorifero. Il risultato è una buona apparenza del prodotto ma una scarsa qualità: la pera apparirà bella e dura fuori, ma all’interno la polpa sarà nera e degenerata.

Arance con il difenolo. Le arance, invece, fuori stagione vengono imbottite di difenolo, un composto organico derivato dal benzene. Anche in questo caso il consumatore sconta un vero e proprio effetto ottico a scapito della qualità. Le arance appaiono tonde e lucide, ma mangiare la loro buccia può essere anche pericoloso.

Pesci con l’acqua ossigenata. Purtroppo, e nonostante le tante proteste delle associazioni dei consumatori, l’uso dell’acqua ossigenata è lecito per i pesci. Viene considerato un «coadiuvante tecnologico» e serve a rendere i molluschi, tipo seppie, polipi e calamari, più bianchi e quindi più belli all’apparenza, e i pesci di odore neutro. Inoltre l’acqua ossigenata è l’ideale per mascherare la freschezza di un pesce, dalla spigola al branzino. La difesa dei consumatori, a questo punto, è una sola: imparare a riconoscere il pesce fresco.

I polifosfati per tenerli grassi. Anche qui l’uso è lecito, anche se andrebbero indicati in etichetta. Il loro uso serve anche a gonfiare il prezzo: i polifosfati, che sono degli agenti addensanti, trattengono i liquidi del pesce e quindi fanno in modo che non perda peso e anzi si gonfi per pesare di più in bilancia.

I citrati per il pesce spada. Si usano per proteggere i pesci dall’ossidazione, e in particolare per il pesce spada che in questo modo appare con fette chiare. Anche questo prodotto deve essere indicato in modo trasparente in etichetta. Mentre sono proibiti coloranti naturali, come il succo di barbabietola, che fanno sempre il tonno più rosso e più lucente.

Solfiti di sodio per la carne. Un tempo i macellai usavano la conegrina per sbiancare e conservare più a lungo la carne. Adesso i materiali più utilizzati sono i solfiti di sodio, che servono a conservare il colore originale e bloccano la putrefazione della carne.  Ma si tratta di sostanze pericolose, che possono portare anche a gravi intossicazioni.

Basta poco
Basta poco

COME DIFENDERSI DAL CIBO TRUCCATO

Gli strumenti essenziali per difenderci dai rischi del cibo truccato e sottoposto a makeup per apparire più seduttivo, sono tre. Tutti nelle nostre mani. Innanzitutto dobbiamo sempre privilegiare i prodotti di stagione, dalla frutta agli stessi alimentari. In questo modo, secondo gli esperti di Scienze alimentari, si evita il 90 per cento dei trattamenti con gas naturali e prodotti simili.

In secondo luogo, dobbiamo avere un fornitore di fiducia. Supermercato o negozio di quartiere che sia, è bene che la nostra spesa avvenga generalmente nello stesso posto. Dove siamo più protetti in termini di sicurezza alimentare e dove possiamo anche farci sentire se qualcosa non soddisfa i requisiti di freschezza.

Infine, bisogna conoscere i potenziali pericoli, imparare a riconoscere la freschezza di un frutto o di un pesce, e dare sempre un occhio alle etichette. Quando sono leggibili.

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