Un intero paese votato all’accoglienza delle demenze, dove restituire ai malati una po’ di normalità. Si tratta di Cicala, un comune di mille anime nella provincia di Catanzaro, che è diventato un’oasi terapeutica grazie all’impegno dell’associazione Ra.gi., che pian piano ha attuato una vera e propria rivoluzione. In questo piccolo centro, infatti, i malati sono diventati pazienti di tutti gli abitati, che danno un piccolo apporto per contribuire alle terapie di coloro che sono affetti da demenza o Alzheimer e che arrivano speranzosi a Cicala.
CICALA, Il BORGO AMICO DELLE DEMENZE
Il sogno che ha preso forma in questi anni è figlio di un progetto di ospitalità diffusa, che ha trasformato il paese in una grande casa per i malati e le loro famiglie, che finalmente possono fare affidamento su una comunità per risolvere i problemi, a cui spesso devono far fronte da soli. Per realizzare questo progetto, dapprima è stato aperto un centro diurno per il trattamento degli ospiti, che pian piano hanno avuto accesso all’intero paese in completa libertà.
CURE DIFFUSE DEMENZA
Quando i malati entrano nei negozi, parlano con i bambini delle scuole o impastano il pane insieme al fornaio, sono sempre affiancati da un operatore che con discrezione ne supervisiona le attività. In questo modo gli ospiti di Cicala entrano a far parte della comunità e riprendono quelle attività, semplici e quotidiane, che per molti di loro erano diventate montagne troppo alte da scalare. Il tutto è stato possibile anche grazie alla disponibilità di commercianti ed abitanti che sono stati preparati dai volontari di Ra.gi. a vivere e lavorare in un paesino definito ‘Dementia frendly’, ossia amico delle demenze.
PER APPROFONDIRE: “Caregiver whisper”, il blog che racconta con ironia il rapporto tra un figlio e una mamma malata di Alzheimer
CENTRO DIURNO CICALA CATANZARO
Il progetto è presieduto da Elena Sodano, che è una grande sostenitrice del metodo della Teci (Terapia espressiva, corporea, integrata), che si fonda su un approccio, con solide basi scientifiche, ma che è anzitutto fisico. Attraverso questo tipo di terapia a Cicala si punta sull’umanizzazione e la normalizzazione dei pazienti che non vengono sedati. L’obiettivo è costruire un approccio più “esistenziale” che assistenziale per gli ospiti. Convinti dalla bontà del progetto, al fianco dell’associazione Ra.gi. si è schierato anche il comune, col sindaco Alessandro Falvo, e il parroco don Sergio Polito, che insieme stanno lavorando per rendere Cicala un borgo sempre più Dementia friendly.
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