CIRFOOD: meno sprechi di cibo nelle mense
grazie all’uso dell’intelligenza artificiale
CIRFOOD è un colosso della ristorazione. A diversi livelli: per i servizi di mensa di scuole, ospedali e uffici pubblici. Per le aziende, e in generale per il welfare. Una grande cooperativa, con baricentro a Reggio Emilia, e con 12.000 dipendenti che consentono di rifornire clienti in 17 regioni e 74 province italiane e in paesi europei come il Belgio e l’Olanda.
CIRFOOD ha avviato un progetto molto importante per la riduzione degli sprechi alimentari, che in questo settore sfiorano un terzo della produzione, utilizzando l’intelligenza artificiale.
CIRFOOD RIDUCE SPRECHI ALIMENTARUI CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
La base di partenza del progetto di CIRFOOD è di riuscire a incrociare la domanda, da parte del fornitore, con l’offerta, da parte dei consumatori, senza che ci siano sprechi che poi significano anche costi di smaltimento dei rifiuti.
Tutto a monte del processo di fornitura, cioè prima che i pasti vengano ordinati attraverso la piattaforma Quota Stock and Go a Reggio Emilia. E qui entra in gioco l’intelligenza artificiale. Che con i suoi algoritmi pianifica sia i rifornimenti sia lo stoccaggio. In due fasi.
Nella prima viene prevista la richiesta di mercato nel mese successivo alla rilevazione, in modo che sia chiara la quantità di cibo necessario all’attività delle mense gestite da CIRFOOD. Nella seconda fase, invece, l’algoritmo suggerisce quando fare gli ordini sulla base delle reali necessità nei vari terminali del colosso della ristorazione.
In questo modo, si abbattono gli sprechi, i rifornimenti diventano calibrati sulla base di reali necessità e anche l’immagazzinamento del cibo, con il relativo costo, risulta più razionale.
In un primo anno di attività il progetto si è tradotto in una riduzione degli sprechi di cibo attorno al 15 per cento. Non solo. CIRFOOD ha anche ottimizzato i costi di trasporto, prevedendo solo viaggi a pieno carico, e riducendo così anche le emissioni. Un modello che, se fosse applicato su larga scala in tutta Italia, potrebbe dare grandi vantaggi rispetto allo scandaloso spreco di cibo che avviene ogni giorno, per esempio, nelle mense scolastiche e ospedaliere.
Il progetto è candidato al Premio Non Sprecare 2023, nella sezione Aziende. Per candidare i vostri progetti, seguite le istruzioni fornite qui.
PROGETTI IN CORSO PER IL PREMIO NON SPRECARE 2023:
- Agritech: il centro per ridurre sprechi in agricoltura
- Nipote in affitto: la startup che aiuta gli anziani con la tecnologia
- Filo&Fibra: la cooperativa di donne che dagli scarti della tosatura hanno ricavato una cassetta per cuocere senza sprechi
- GreenPod Labs: l’imballaggio vegetale che rallenta la maturazione di frutta e verdura per non sprecarle
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