Civetta: il rapace della notte

Sacra alla dea Atena, vive in ambienti agricoli e anche in aree urbane, sotto i mille metri. Soffre il traffico e l’inquinamento acustico

La civetta (il nome scientifico è Athena noctua, in quanto nell’antica Grecia era sacra alla dea Atena ed è diventata poi il simbolo di Atene) è un uccello rapace notturno, che vive negli ambienti agricoli, mediterranei, in prossimità delle aree urbane, sia in pianura, sia in collina. È stanziale, e difficilmente si sposta in zona con un’altezza superiore ai mille metri, specie durante la stagione invernale quando le temperature scendono.

Aspetto

Più piccola di un gufo o di un allocco, la civetta ha un aspetto tozzo, con un capo largo e piatto, senza i classici ciuffi auricolari del gufo. Gli occhi sono di colore giallo, le zampe larghe e ricoperte di setole, il piumaggio superiore è grigio-bruno, striato di bianco.

Caratteristiche fisiche

La civetta ha una lunghezza media tra i 21 e i 25 centimetri, pesa attorno ai 150 grammi e l’apertura alare oscilla tra i 53 e i 59 centimetri.

Cosa mangia

È un animale carnivoro, che si nutre di lombrichi, coleotteri, altri insetti e piccoli roditori e invertebrati. All’inizio mangia tutto, poi espelle in modo naturale tutte le parti che non possono essere digerite.

Come si riproduce

La civetta è monogama: il maschio la conquista offrendole in dono una preda. La femmina depone da 1 a 7 uova, che cova per circa un mese, e durante questo periodo il maschio la supporta nella caccia al cibo. La stagione della nidificazione va da marzo a giugno, e le uova vengono deposte nelle piccole cavità tra le rocce, negli alberi e nei muri di vecchi edifici. I pulcini lasciano il nido già dopo un mese, ma diventano completamente indipendenti soltanto dopo 3-4 mesi. 

Utilità

Attiva di notte, ma anche nel tardo pomeriggio e durante le prime ore del mattino, la civetta viene usata per la caccia a diverse specie di uccelli, che vengono attratti dai suoi movimenti. In prossimità delle aziende agricole e delle case coloniche, è utile per tenere a distanza i roditori e gli insetti che distruggono fiori e raccolti. La capacità di questo bellissimo rapace di attirare gli uccelli con tecniche seduttive, fatte di inchini e ammiccamenti, ha fatto nascere il termine “civetta” riferito a una donna vanitosa, e pronta a catturare l’attenzione degli uomini con la consapevolezza del suo fascino. 

Il declino

La civetta in Italia è ben conservata (se ne contano circa 40 mila coppie, una cifra stabile da diversi anni), ma in molti paesi europei, innanzitutto Francia e Spagna, le popolazioni delle civette sono in costante declino. Tra i fattori di rischio della specie ci sono la crisi climatica, il traffico veicolare e l’inquinamento acustico, per il quale le civette mostrano una specifica intolleranza. 

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