Comuni “ricicloni”: sul podio Altivole, vicino Treviso. La differenziata è quasi al 90 per cento

In Italia i comuni virtuosi sono quasi 600, accomunati da una gestione eco-friendly e da scelte che rispettano l'ambiente. Pochi gesti, ma significativi, verso lo spreco-zero e il plastic-free

classifica comuni ricicloni

Meno di 75 chili di rifiuto secco a persona: quantità-soglia per essere ammessi alla speciale classifica dei comuni virtuosi e ricicloni. A patto che, però, il rifiuto riciclato superi il 75% del totale del rifiuto prodotto. Numeri virtuosi che ci permettono di stilare un elenco dei comuni italiani meno spreconi: una competizione tutta positiva che va verso l’obiettivo del “rifiuti-free”. I comuni non-spreconi sono 598, le regioni più virtuose, invece, il Veneto e il Trentino-Alto Adige, dove la raccolta porta a porta e i metodi innovativi di tariffazione con sconti e incentivi sono sempre più diffusi. Il Mezzogiorno, a sorpresa, sta scalando la classifica dei comuni rifiuto-free.

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CLASSIFICA COMUNI RICICLONI

A primeggiare, Altivole, comune di quasi 7mila abitanti in provincia di Treviso, da poco diventato plastic-free. Con una delibera comunale, infatti, la giunta altivolese, guidata dalla sindaca Chiara Busnardo, ha aderito ufficialmente alla “Plastic-free Challenge”, campagna del Ministero dell’Ambiente che premia comuni, enti e istituzioni che decidono di diminuire, o azzerare, l’uso di materiale plastico.

La lotta alla plastica nel comune del trevigiano è passata attraverso provvedimenti piccoli e concreti, destinati però a creare un precedente importante. Prima di tutto, interrompendo gli acquisti da parte del comune di stoviglie in plastica  privilegiando altri materiali o la plastica riciclata, poi sostituendo i distributori di bevande con modelli eco-friendly  per rimpiazzare i bicchieri di plastica con equivalenti compostabili in tutti gli edifici comunali, nonché incentivando l’uso delle borracce.

Con un pizzico di inventiva, che non guasta: quando la società che ha in appalto la mensa scolastica ha paventato la possibilità di utilizzare vassoi in plastica monouso non compostabile e non riciclabile al posto dell’utilizzo dei piatti lavabili, nell’ottica di evitare assembramenti e possibili contagi da Covid-19,  la sindaca è personalmente scesa in campo per trovare una soluzione. Lo spiega Busnardo stessa al portale Treviso Today: «Abbiamo subito pensato al danno ambientale che questa ipotesi avrebbe causato – dice – e mi sono interfacciata subito con il management. Dal confronto sono nati i nuovi vassoi multiscomparto compostabili che poi possono finire nell’umido. C’è stata una maggiorazione della spesa di 18mila 900 euro, ma abbiamo deciso di assorbire come Comune i maggiori costi, in modo da non farli pesare sulle famiglie».

E, ancora: la società di gestione della mensa ha distribuito ai bambini e alle bambine apposite borsine portapranzo per riporre gli avanzi del pranzo, limitando, così, lo spreco di cibo.

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ALTIVOLE PLASTIC-FREE

Non solo plastica: i numeri, e i comportamenti virtuosi di Altivole sono da record anche per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti. La percentuale di raccolta differenziata nel territorio altivolese raggiunge l’89,3 per cento, e il residuo secco si ferma a soli 30,9 kg per abitante.

Cifre da medaglia d’oro del riciclo, ottenute grazie a una sensibilità comune delle cittadine e dei cittadini, che da subito hanno recepito la sensibilità ecologica. Com’è evidente, d’altronde, anche dalla partecipazione ai progetti di riqualifica del verde pubblico e urbano e alle iniziative quali “Adotta una rotonda”, che è dedicato alle ditte, con un apposito contratto di sponsorizzazione, o “Adotta un’aiuola”, a cui possono partecipare  tutti i cittadini a titolo gratuito, che mira a sensibilizzare sulla cura del verde riqualificando al contempo spazi green da restituire alla collettività.  Un intreccio tra ecologia e sociale che funziona, al punto che la giunta comunale ha avviato, nel mese di giugno, il progetto “Rel-Azioni in Comune” per la riqualifica degli spazi verdi a cura dei cittadini dai 16 anni in su, con la partecipazione di ragazzi e ragazze con autismo della comunità Ca’ Leido. Un progetto di cittadinanza attiva da condividere anche con i comuni vicini. Lo spiega, nella stessa intervista, proprio la sindaca Busnardo: «Con questo progetto abbiamo formato delle squadre di volontari per la riqualificazione di alcune aree comunali con attività di giardinaggio e cura del territorio in generale». Altivole è una vera e propria perla verde ed eco friendly, simbolo di una gestione sostenibile ed attenta all’ambiente, che si sostanzia anche nell’adesione all’iniziativa“Ridiamo il Sorriso alla Pianura Padana”, che punta a donare flora autoctona ai comuni del Veneto che possono, così, popolare boschi e spazi verdi con arbusti e alberi.

(Immagine in evidenza e a corredo del testo tratta dalla pagina Facebook della sindaca Chiara Busnardo)

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