Ci risiamo. L’Italia torna nel mirino dell’Unione europea per i suoi pessimi risultati in materia di smaltimento di rifiuti. Mentre grandi città come Napoli e Roma sono costrette a vendere all’estero, pagando profumate fatture, la spazzatura che non riescono a smaltire, l’Unione è pronta a multare il nostro Paese se non adotterà misure urgenti che regolino in maniera più dettagliata la questione rifiuti.
Questo è quanto è emerso nel corso della riunione del Consiglio Ambiente svoltasi oggi a Bruxelles. Presente il ministro dell’Ambiente Corrado Clini il quale ha evidenziato che “l’Italia è impegnata a promuovere il recupero di materia e di energia dai rifiuti attraverso l’estensione a tutte le regioni dei programmi per la raccolta differenziata e la progressiva riduzione delle discariche: ma è necessario adottare misure urgenti a livello nazionale che erano all’esame del Parlamento e rischiano di essere vanificate per la chiusura anticipata della legislatura”.
Ben 56 milioni di provvisionale e 46 milioni ogni sei mesi: sono queste infatti le cifre altissime che l’Italia rischia di dover pagare a causa della procedura di infrazione relativa alla messa in sicurezza delle discariche non in regola. A questi si potrebbero aggiungere poi ulteriori sanzioni fino a 180 milioni di euro l’anno per la non corretta gestione dei rifiuti in Campania dove, ogni settimana, dal molo 44 di Napoli parte un carico da 3.000-3.500 tonnellate di rifiuti con destinazione Rotterdam: in dieci mesi sono finiti in Olanda oltre 120mila tonnellate di spazzatura.
Un viaggio lungo 1.800 chilometri quello dei rifiuti napoletani dovuto non solo alla presenza di un solo inceneritore funzionante, quello di Acerra, e di due sole discariche ancora attive ma soprattutto ad una raccolta differenziata ancora troppo incerta. La stessa cosa potrebbe riguardare Caserta. Per ora la gara è andata deserta ma sul piatto ci sono oltre 55 milioni per trasferire altrove altre 300mila tonnellate di rifiuti.
Ma i viaggi della speranza dei rifiuti potrebbero presto essere bloccati. Per metà gennaio il Consiglio di Stato dovrà decidere se la spazzatura campana sia o meno da considerarsi un “rifiuto speciale” e in caso contrario, la circolazione non sarà più libera come oggi. Spetterà alle singole regioni decidere se accettare o meno quel carico.
Una situazione che quindi rischia di peggiorare ogni giorno di più. È per evitare questo rischio che il ministro Clini sta lavorando a un decreto che salvi i viaggi di rifiuti verso le altre regioni in casi del tutto eccezionali come quello della Campania oggi e del Lazio domani, quando Malagrotta chiuderà.
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