La Colombia vieta le corride e la lista dei paesi “Non più Olé” si allunga

Spettacolo cancellato in Argentina, Brasile, Cile e Uruguay. Ma ancora 250 mila tori vengono uccisi ogni anno

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Anche la Colombia si aggiunge alla lista dei paesi dove la corrida è finalmente vietata per legge. In questo caso, il cambiamento epocale entrerà in vigore dal 2027 per due motivi. Il primo: dare la possibilità alle persone che lavorano in questo settore di ricollocarsi. Il secondo: riconvertire le arene delle corride in impianti per manifestazioni sportive e culturali.
La legge firmata dal presidente Gustavo Petro, battezzata “No more Olé” (Non più Olé) è particolarmente significativa in quanto la corrida in Colombia è riconosciuta dalla Costituzione come “parte integrante della cultura del Paese”. E l’altro aspetto importante riguarda il fatto che il divieto della corrida si sta allargando a macchia d’olio nei paesi del Centro-Sud America. Prima della Colombia, infatti, avevano deciso di vietarla paesi come l’Argentina, il Brasile, il Cile, l’Uruguay e il Guatemala. Lentamente, ma ormai lungo una strada irreversibile, nel mondo si sta riconoscendo l’utilità della corrida, lo spettacolo che porta ogni anno all’uccisione di circa 250mila tori.

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